Risò, la Fiera Internazionale del Riso di Vercelli è ormai quasi ai blocchi di partenza e dopo le varie anticipazioni, nella serata di lunedì 21 luglio alla “Cripta di Sant’Andrea”, aula Magna della Facoltà di Lettere dell’Università del Piemonte Orientale, è stata ufficialmente presentata, di fronte a una sala gremita non solo da rappresentanti istituzionali e di categoria, ma anche da tanti vercellesi,
Il succo economico del Festival
Tutti i paesi europei che coltivano riso manderanno loro delegazioni, i nostri produttori incontreranno in Borsa Risi un nutrito gruppo di buyers internazionali. L’intero mondo economico del riso avrà occasioni per promuoversi e proporre al pubblico i suoi prodotti. Riso vuol dire anche cosmesi e molto altro. Questo è il succo economico di Risò, Fiera Internazionale del Riso, il vero cuore della manifestazione che si terrà dal 12 al 14 settembre (ma anche nei giorni 10 e 11 proprio per quanto riguarda la fase Business to Business). Di questa parte vitale i vercellesi non vedranno molto ma ci si aspettano impulsi importanti alla filiera risicola.
Il “Village”, gli eventi e le installazioni
Quello che i vercellesi vedranno, e sarà davvero notevole, sarà il Village che verrà realizzato in piazza Antico Ospedale, con diversi padiglioni, la conferenza di Alessandro Barbero del 12 settembre, le sette risaie che verranno allestite davanti alla basilica di Sant’Andrea dall’Ente Risi, un ciclo di riflessioni sul riso con eminenti studiosi, un ricco “RisòOff” con eventi d’arte (mostra Espressionisti Italiani, cracking art e un evento a Studio Dieci), manifestazioni sportive (La Rice Run e un torneo di calcio), le tre “notti bianche” (RisòNight) in centro, le degustazioni e ci sarà anche un evento solidale che vedrà in primo piano Diapsi e Brein.
Il ruolo de territorio
Questo in città, sul territorio i sei tour (ognuno di oltre due ore, con partenze anche da Torino per portare visitatori ai nostri tesori), eventi ad Asigliano, Rovasenda e Pobietto (questi ultimi tre sempre nella parte “Off”).
Di come verrà allestito il “Village” ha parlato Paolo Marlotti, architetto di “Archiland Studio” che ha progettato la struttura, mentre Alessandra Giani, dell’agenzia “Eventum” specializzata nei grandi progetti pubblici, ha accennato al capitolo del “B2B” (l’incontro tra compratori e aziende del riso) del Festival Off e RisòNight. Rimarcando di aver trovato fin da subito una rara collaborazione da parte di tutti gli attori locali.
Infine Carla Rigazzi di “Somewhere” ha illustrato i percorsi turistici che sono una delle perle del progetto.
Questo rapido sommario è il sunto estremo di quanto presentato lunedì 21 luglio alla Cripta di Sant’Andrea, di fronte alle autorità del territorio, tantissimi sindaci, forze dell’ordine, il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti e tanti attori.
L’appoggio del Governo
Una serata che si è aperta con la vicinanza del Governo nazionale, da Roma si è infatti collegato Patrizio La Pietra sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, che ha sottolineato l’importanza che riveste l’iniziativa e garantito la presenza di diversi esponenti del Governo con i Ministri coinvolti (Agricoltura, Turismo e Cultura).
Poi, sotto la conduzione di Roberto Magnaghi, direttore dell’Ente Nazionale Risi, hanno preso la parola gli attori locali.
La prima vittoria di Risò
Per primo è intervenuto il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, che è il grande tessitore del progetto avendolo portato sia in Regione che a Roma e messo in moto le sinergie con i comuni del territorio. “Si tratta di un evento internazionale che è capace ormai di essere riconosciuto ormai come l’evento mondiale sul riso… Questo è straordinario per la nostra città e la nostra provincia… La prima vittoria di Risò qual è stata? E’ stata saper fare rete e saper fare relazione, qui si è potuto fare qualcosa di straordinario, pubblico, privato e istituzioni si sono messi tutti insieme per raggiunger l’obiettivo, e non era una cosa scontata. Siamo già pronti per la prima edizione e siamo già proiettati al dopo Risò. Una visione chiara e condivisa fra tutte le realtà della città e delle provincia che voglio ringraziare tutte per una visione dello sviluppo territoriale che si inserisce in un più ampio quadro regionale e nazionale”. Gilardino ha citato e ringraziato tutti i partner e sponsor con grande puntiglio, anche per rimarcare quanto è ampio il “perimetro” di questo Festival dopo il quale ci si aspetta che la provincia di Vercelli non sarà più la stessa…
La Regione ci crede
Come auspicato dall’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, mentre il presidente della Regione Alberto Cirio ha espresso la volontà di aggiungere Risò alla serie di grandi eventi sul cibo di cui la Regione è ricca. Entrambi si sono collegati nel corso della serata.
Devono crederci anche i vercellesi
Il sindaco di Vercelli Roberto Scheda ha ribadito ciò che va dicendo da tempo: “La manifestazione ha preso un respiro talmente importante che nasce dal gioco di squadra. Perché quando c’è squadra si riesce a raggiungere un obiettivo. Non solo far crescere l’attesa. Ma il credere in quest’attesa… E guardate che non è una cosa semplice…” ricordando poi la tendenza tutta vercellese a remare contro chi fa, semplicemente per invidia. “Una mentalità che pian piano stiamo cercando di cambiare”.
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I temi del Festival
Più tecnici e di ampio orizzonte gli interventi di Natalia Bobba, presidente Ente Nazionale Risi e del magnifico rettore dell’Università del Piemonte Orientale” Menico Rizzi.
Le tre parole chiave
Natalia Bobba ha basato l’intervento sulla denominazione dell’evento Festival, Internazionale del Riso. “Festival. Festa, gioia, positività, io credo che in questo momento storico ce ne sia tanto bisogno… Internazionale con la I maiuscola, l’Ente Nazionale Risi ha lavorato intensamente per questo. Tutti i Paesi che producono riso in Europa li avremo a Vercelli. Questo vuol dire essere internazionali… Riso. Dove c’è il riso c’è l’Ente Nazionale Risi… Sarà importante in questi tre giorni fa conoscere che cos’è il riso”.
Il contributo scientifico
Menico Rizzi ha ricordato il ruolo che Upo avrà nella manifestazione nella giornata di sabato con la tavola rotonda, anticipando i temi: “Agricoltura. Il problema è il cambiamento climatico. La salute. Ma non solo si parlerà anche di come trarre prodotti cosmetici dal cibo. La Patrimonializzazione delle terre d’acqua. E questo vuol dire parlare di biodiversità, parlare di ambiente, parlare di turismo. La cultura del lavoro. Ci sono eventi storici che sono le pietre miliari del diritto al lavoro come la conquista delle otto ore nel 1908”.
Facciamo rendere l’oro bianco
Dunque ci sono tutti i presupposti per un evento strutturale, non uno “sparo nel buio”, che negli anni possa finalmente far prendere coscienza al territorio vercellese di come far fruttare il proprio “oro bianco” che spesso decantiamo ma non abbiamo mai, fin qui, trasformato in un vero volano di sviluppo come è accadute per i territori del vino.
Gian Piero Prassi