Il caso

La Giunta di Trino ritira la candidatura per il deposito nucleare

Il Pd provinciale dà risalto alla notizia che è filtrata in attesa della conferenza stampa del sindaco Pane

La Giunta di Trino ritira la candidatura per il deposito nucleare
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Una  Delibera di Giunta del Comune di Trino del 12 marzo 2024 ha ritirato la candidatura di Trino ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, soddisfazione da parte del Comitatto Tri NO per la notizia, ma non viene abbassata la guardia, e invitano comunque a partecipare alla riunione del Comitato di questa sera, mercoledì 13 marzo, alle ore 21, attendendo quando verrà detto in una conferenza stampa di oggi in comune a Trino, non è infatti detto che ci possano essere ancora risvolti o colpi di scena, c'è molta attesa per quanto dirà il sincaco Pane.

Intanto la Segreteria Provinciale e i Consiglieri Provinciali Partito Democratico Vercelli e Valsesia hanno commentato con un comunicato.

Il risultato della mobilitazione

"Apprendiamo con soddisfazione che gli sforzi di queste settimane portati avanti dal Comitato TriNo, dai consiglieri comunali di minoranza di Trino e di tutti gli altri comuni della Provincia che su spinta dei nostri consiglieri comunali si sono espressi contrariamente al Deposito Nucleare di scorie, hanno portato un primo risultato: il Sindaco Pane ha ceduto e ha revocato la delibera di autocandidatura.

Una delibera piena di livore

Lo ha fatto con un’altra delibera piena di livore, nella quale accusa e scarica responsabilità di eventuali ritardi a tutti coloro che si sono opposti a questa scelta irresponsabile, che andava contro tutte le valutazioni scientifiche che avevano decretato Trino come sito non idoneo a ospitare il deposito. Una delibera che contiene passaggi in cui il Sindaco accusa lo schieramento del NO di non aver mai proposto alternative: un falso, in quanto tutti noi abbiamo sempre ribadito l’importanza di ospitare il deposito all’interno di uno dei 51 siti considerati idonei dalle valutazioni scientifiche.

Una delibera che arriva pochi giorni dopo che i nostri consiglieri provinciali di minoranza hanno protocollato in provincia un Ordine del Giorno mirato a far esprimere anche il Presidente in maniera contraria al deposito, cosa che non aveva mai fatto formalmente finora. A quanto pare, serviva una spintarella per far assumere anche a lui una posizione contraria al suo compagno di partito Sindaco di Trino.

"Potrebbe non essere ancora finita"

Attendiamo quindi ulteriori dettagli dalla conferenza stampa di oggi pomeriggio, che auspichiamo non si trasformi in una passerella del Sindaco di Trino e del Presidente della Provincia, che se confermeranno quanto parrebbe essere emerso, hanno semplicemente messo una toppa a un danno causato dal loro partito, dal loro Governo e dalla loro giunta comunale. Speriamo che al massimo chiedano scusa e che la scelta non sia solo una pausa di riflessione in vista del voto regionale.

Ringraziamo il Comitato TriNO e tutti gli amministratori che si sono uniti in questa battaglia a difesa del nostro territorio.

Resteremo in ogni caso vigili, perché la partita potrebbe ancora non essere finita".

"Stavamo scherzando, scusate"

E a queste dichiarazioni provinciali si aggiungono i commenti del circolo trinese del Pd.

“Stavamo scherzando, scusate”. Questo avrebbe dovuto essere l’oggetto della delibera di giunta che è stata pubblicata questa mattina, con cui il Sindaco e i suoi assessori ritirano l’autocandidatura ad ospitare sul nostro territorio il Deposito Unico Nazionale dei rifiuti radioattivi.

Ma non è stato uno scherzo. Pane ha messo in pericolo un intero territorio, con una fuga in avanti solitaria e senza alcuna condivisione con la cittadinanza e tanto meno con le altre istituzioni locali. Ha rallentato il processo di individuazione del sito che dovrà ospitare il Deposito, dapprima ispirando e poi cavalcando una modifica normativa che fa a pugni con ogni logica tecnica e scientifica, permettendo autocandidature da parte di territori già ritenuti non idonei.

Sia chiaro che questa vicenda ha delle chiare ed evidenti responsabilità politiche e vanno ricercate all’interno del centro destra locale, rappresentato da Pane e dalla sua maggioranza, e nel Governo Meloni. Su quest’asse a guida Fratelli d’Italia è nata e si è sviluppata questa sciagurata autocandidatura, ora ritirata.

Pane arriva ora a fare marcia indietro, dopo che in molti, pressoché tutti, avevano espresso le loro contrarietà. Lo fa provando addirittura a ribaltare su altri responsabilità che sono solo sue, a partire dall’allungamento dei tempi che è conseguenza diretta di queste sue scelte.

Lo abbiamo sempre sostenuto: il Deposito è un’esigenza per tutta l’Italia e lo è ancora di più per il nostro territorio che ha necessità di portare a termine il processo di smantellamento della centrale “E. Fermi” e l’allontanamento di tutto il materiale radioattivo. Ma il Deposito deve essere realizzato in un sito idoneo e Trino non lo è.

Ora Pane dovrebbe chiedere scusa a una comunità intera, trascinata in una vicenda che non doveva nemmeno cominciare.

Ci teniamo a ringraziare il Comitato Tri.NO con le migliaia di cittadine e cittadini che si sono schierati apertamente, i consiglieri comunali di opposizione e le associazioni ambientaliste per il loro grande lavoro di questi mesi e tutti quegli amministratori locali che hanno anteposto il bene del territorio a ragionamenti di parte (e di partito).
La speranza ora è che si chiuda definitivamente ogni ipotesi di localizzazione del Deposito su Trino e si riparta con il percorso interrotto prima della pubblicazione della CNAI.

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