Una città che custodisce secoli di storia, arte e cultura, vantando in epoca romana la presenza di un imponente anfiteatro. Stiamo parlando di Vercelli, la quale storicamente ha saputo incidere profondamente nel percorso europeo. Qui è nata una delle Diocesi più importanti e tuttora in città è conservato il Codex Vercellensis Evangeliorum, un manoscritto antichissimo con la traduzione in lingua latina dei Vangeli. Senza poi dimenticare la Basilica di Sant’Andrea, realizzata fra il 1219 e il 1227 per volere del cardinale Guala Bicchieri, l’ospedale fondato contestualmente (con funzione sanitaria ma anche sociale) e il valore fondante dell’università. Tutte queste curiosità e primati di Vercelli sono stati svelati dal presidente di Consulta 1219 Paolo Mensa e da Aldo Ferraris, entrambi architetti, durante la conviviale del Rotary Sant’Andrea Vercelli, presieduto da Gianluigi Pollone, che si è svolta mercoledì 1° ottobre al Circolo Ricreativo di Vercelli. La valorizzazione della nostra città è stato il filo conduttore della serata dedicata al tema “Vercelli capitale della spiritualità, dell’arte, dell’emancipazione e dell’innovazione”. Un filo conduttore, ma anche un obiettivo, che Mensa ha ricordato essere alla base della mostra organizzata da Consulta 1219, nei locali sopra il Salone Dugentesco, denominata “Hospitale Sancti Andreae Vercellensis ad refectionem pauperum”: “Mettendo in rete tutte le eccellenze del nostro territorio – ha detto – abbiamo organizzato questa iniziativa per promuovere Vercelli. Racconta l’evoluzione dell’Ospedale Maggiore tramite fotografie. Sono inoltre esposti antichi testi di medicina e anatomia, preziosi strumenti della conoscenza e documenti storici”. Mensa ha poi parlato del convegno in programma l’11 ottobre, nella Basilica di Sant’Andrea, che mostrerà “la città come centro di spiritualità, arte, emancipazione e innovazione”. In un incontro moderato dal giornalista Paolo Mieli, ne parleranno il cardinale Giuseppe Versaldi, Emanuela Daffra, Soprintendente Opificio Pietre Dure di Firenze; Irene Bongiovanni, Presidente nazionale ConfCooperative Cultura Turismo Sport nonché Presidente Confcooperative Piemonte Nord e Stefano Corgnati; Rettore del Politecnico di Torino.
Dopo questa presentazione si è entrati nel vivo della storia con Aldo Ferraris che ha fatto un excursus, a partire dalle origini romane della città. Ha dunque ricordato, all’epoca, la presenza di un anfiteatro con ben 17.500 posti stimati, così tanti rispetto alla grandezza della città perché Vercelli era la retrovia militare che l’impero utilizzava per i castra, ovvero gli accampamenti invernali delle truppe che in primavera/autunno andavano a presidiare i confini dell’impero, al di là delle Alpi.
In seguito, si è parlato della spiritualità come fondamento identitario. Nelle parole dei relatori è emersa la Vercelli più antica e profonda, quella che affonda le proprie radici nel IV secolo con Sant’Eusebio, primo vescovo del Piemonte e di Vercelli, che diede il via alla storia religiosa plurimillenaria della città. E’ stato poi ricordato come Vercelli sia stata per secoli un crocevia di pellegrini e studiosi: tappa della Via Francigena, che collegava Canterbury a Roma, nonché custode di tesori di conoscenza, come il celebre Codex Vercellensis Evangeliorum, antichissimo manoscritto dei Vangeli in latino. Non potevano poi mancare riferimenti ai grandi capolavori artistici che rendono unica Vercelli. La Basilica di Sant’Andrea (realizzata fra il 1219 e il 1227 e voluta dal cardinale Guala Bicchieri) è uno dei primi esempi di gotico in Italia. Inoltre, vi fu contestualmente la costruzione dell’Ex Ospedale Maggiore Sant’Andrea che, innovativo per l’epoca, accoglieva pellegrini, malati e indigenti.
Un’altra curiosità citata è quella dei famosi affreschi nella chiesa di San Cristoforo, dove il pennello di Gaudenzio Ferrari racconta episodi di fede. Senza dimenticare che Gabriele Giolito De’ Ferrari, originario di Trino, fu colui che stampò per la prima volta La Commedia di Dante chiamandola “Divina”. Aldo Ferraris ha poi esplorato la dimensione moderna di Vercelli, culla di un’innovazione concreta. Già nell’Ottocento, la costruzione del Canale Cavour, esempio della capacità ingegneristica dell’epoca e ancora oggi perfettamente funzionante dopo 160 anni di servizio, ha spinto lo sviluppo della risicoltura moderna con l’introduzione delle prime macchine per la semina e la mietitura, che fecero di Vercelli avanguardia agricola e tecnologica. E poi ancora, in termini di emancipazione, nel Novecento le mondine di Vercelli divennero simbolo: nel 1906 conquistarono le 8 ore lavorative ottenendo una vittoria storica che, poi, fu riconosciuta anche a livello nazionale nel 1919, sancendo un passo fondamentale nella tutela dei diritti dei lavoratori.
Alla serata conviviale erano inoltre presenti il Presidente della Commissione Distrettuale DEI Milly Cometti, il Presidente del Rotary Club Viverone Lago Massimo Calliera, il Vicepresidente del Rotary Club Gattinara Fulvio Caligaris con il Prefetto Maria Grazia Petterino, i soci del Rotary Club Vercelli, Adriana Sala e Stefano Daloia, e l’avvocato Roberto Graneris con la signora Paola, ospiti del socio e relatore Paolo Mensa.