Ciao Roberto: un altro ricordo e gallery
Con Futur'arte Albeltaro tenne le sue ultime mostre.
Franco Ferragatta, fondatore e presidente dell'associazione "Futur'arte" e amico di Albeltaro ricorda l'uomo e l'artista. Il sodalizio l'aveva spontaneamente eletto come proprio padre spirituale-artistico e maestro. Con FuturArte l'artista vercellese ha tenuto molte delle sue ultime mostre in città e non.
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Il ricordo di Franco Ferragatta
Roberto, oltre il ruolo istituzionale di Presidente onorario di FUTUR’ARTE, è stato un grande amico, con cui in questi anni di collaborazione ci siamo confrontati e cresciuti insieme. “
L’inizio della conoscenza è avvenuto tramite un’intervista. (E’ stato uno dei primi profili d’autore pubblicati da Notizia Oggi Vercelli).
La mostra per Expo e altre avventure
Poi subito è seguita la frequentazione per l’allestimento della mostra personale all’arca San Marco, in occasione dell’inaugurazione del progetto Expo, cui ho curato ( non ancora presidente/fondatore di Futur’arte ) tutta l’rganizzazione, a titolo non oneroso, su richiesta del Sindaco Maura Forte.
Di quel periodo è anche la gestazione dell’Associazione Futur’Arte, tuttora attiva.
L’associazione, infatti di recente ha organizzato una collettiva on line , tuttora disponibile in web. ( rif. Sito )
Roberto è sempre stato umanamente, riservato fino a sembrare un po’schivo, ma pieno di affetto per tutti.
Ha sempre partecipato con entusiasmo a tutte le iniziative di Futur’arte personali e non, infatti a partire dalla fondazione di Futur’arte, fatto salvo un paio di eventi, la Sua attività espositiva ha sempre seguito quella dell’Associazione, di cui, fin dall’inizio, è stato Presidente Onorario.
Ha sempre fatto parte delle giurie delle due estemporanee cittadine, rispettivamente “a spasso per Vercelli con Pennelli “ e “ 800 anni di arte e Cultura: Cardinal Guala Bichieri, Magna Charta, Sant’Andrea e dintorni“.
Breve storia di un artista
La sua arte, dopo il primo periodo formativo di studio attraverso la riproduzione della più classica pittura ottocentesca, vira verso linguaggi più moderni neo impressionistici, con punte di naif, in cui l’uso dinamico dei colori diventa parte integrante dell’opera.
Le pennellate, a volte lisce e calme a volta pastose e tempestose, riflettono nelle opere, la vena strettamente umorale dell’artista.
I soggetti delle opere rispecchiano la pura Vercellesità dell’artista, cascinali, risaie, scene di vita contadina, non disdegnando anche soggetti appartenenti alla sfera dei viaggi dell’artista medesimo, con un particolare approfondimento delle paesaggistiche della Valle d’Aosta, dove ha soggiornato ed anche esposto nel capoluogo e non solo.
L’evoluzione artistica passa, dopo il primo periodo formativo, ad un attento studio di alcuni colori, tra cui il periodo blu, cui sono riconducibili alcune opere di soggetto paesaggistico siciliano, per poi prosegue in un continuo oscillare tra impressionismo ed espressionismo, sulle orme dei grandi del novecento, approdando infine al cosiddetto “periodo degli occhioni e delle scene di vita contadina", sulle orme di Francesco Tabusso, di cui era profondo ammiratore.
Mi riempie d’orgoglio il ricordo di aver organizzato la sua personale dei 50 anni di pittura, grandiosa personale all’ex-18, che nessuno avrebbe mai pensato fosse stato il suo "canto del cigno".
La Galley