Ambiente

"Letamaia": Senza un no politico si farà

Se verrà lasciato ai soli pareri tecnici il progetto di Polioli Bioenergy potrebbe ottenere le autorizzazioni.

"Letamaia": Senza un no politico si farà
Pubblicato:
Aggiornato:

Riproponiamo l'analisi tecnico-politica del progetto "Enerver" di PolioliBioenergy che il nostro Fabrizio Finocchi (nella foto sotto) ha pubblicato sull'edizione di Notizia Oggi Vercelli in edicola da lunedì 1° giugno. Una delle sue "Lettere dalla fortezza Bastiani", Argomento poi ripreso da Enrico Demaria con un'intervista a Finocchi sul sit di tgvercelli.
Ringraziamo il collega per aver ripreso l'argomento. L'intervista, che completa idealmente il nostro servizio e può essere consultata QUI.

Sull'argomento leggi anche: Impianto Polioli Bioenergy: partita la conferenza dei Servizi

"Letamaia": il NO di Asigliano, Desana e Lignana

Il silenzio della politica

I miei tre lettori sanno bene che quando alcune tematiche si fanno troppo “bollenti” la politica si nasconde dietro i tecnici.
Lo si è visto durante la recente pandemia, quando i partiti di Maggioranza si sono dileguati, come buona parte del Governo, lasciando in trincea il Premier Conte, la Protezione Civile e l’Istituto Superiore di sanità a fare da parafulmine se qualcosa fosse andato male.

Lo si è visto durante la crisi del debito sovrano del 2011 quando si sostituì il Governo Berlusconi, mai sfiduciato dalle Camere, con il Governo di Mario Monti e dei suoi “tecnici”. Insomma quando sentite la parola “tecnico” su un tema squisitamente politico mettetevi il giubbotto antiproiettile.
Fatto questo utile preambolo, che si capirà meglio andando avanti nella lettura della mia lettera, la notizia è che giovedì scorso si è aperta in Provincia di Vercelli la Conferenza dei Servizi sul progetto Enerver voluto dal Polioli Bionergy. Come ricorderete, al posto della ex Polioli i proponenti vorrebbero costruire un impianto di produzione di biometano “lavorando” circa 70.000 tonnellate di rifiuti organici e 20.000 tonnellate di verde.

Un progetto spuntato nel 2018, allora la Lega disse NO

Il progetto, venuto alla luce nel 2018, quando era ancora Sindaco Maura Forte, è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale della Lega che si è schierata da subito contro la costruzione dell’impianto con l’allora segretario cittadino del partito Giancarlo Locarni. La logica suggerisce che: avendo fallito il tentativo di fare approvare il progetto prima delle elezioni e avendo la Lega (che è contraria al progetto) vinto le elezioni con una maggioranza strabordante di Consiglieri Comunali, la Polioli Bionergy avrebbe dovuto rivedere i suoi piani per andare a piazzare il suo impianto innovativo in altre lande. Sbagliato.
Forte dell’immagine vincente del progetto che ormai da tutti viene definito “la letamaia”, forte della sonora bocciatura ricevuta all’unanimità dal Consiglio Comunale il 27 febbraio scorso, la Polioli Bionergy ha ripresentato il progetto. Come se niente fosse. Il motivo è semplice, l’area della ex fabbrica chimica è compromessa sotto il profilo ambientale e se la si abbandonasse ci sarebbero gli obblighi di bonifica per i proprietari, mentre se proseguisse la sua destinazione “produttiva” il problema della bonifica sarebbe rimandato sine die. Così, strettamente ai sensi di legge, si è avviata la Conferenza che discute se mettere accosto alla cinta daziaria di Vercelli un impianto che nessuno vuole per svariati motivi; non ultimo quello della puzza che nell’immaginario collettivo riporta agli odori nauseabondi che ogni tanto si sentono in città e provengono dall’impianto di compostaggio di San Nazzaro Sesia. Attorno al tavolo sono seduti un mucchio di Enti: Provincia, Regione Piemonte, Comune di Vercelli, ASL, ARPA, Vigili del Fuoco, ASM e chi più ne ha più ne metta.

Conferenza dei servizi troppo tecnica

Tutti tecnici: nemmeno un politico. Durante la conferenza i tecnici hanno accampato le loro perplessità, si è capito che l’impianto non serve a smaltire la spazzatura umida del territorio e che quindi i rifiuti da lavorare arriveranno da tutta la Pianura Padana, e i proponenti si sono difesi dicendo che l’impianto non avrà un impatto negativo. La cosa è stata così tecnica e tranquilla che, dopo la seduta, Polioli Bionergy ha diramato un comunicato in cui scrive di aver: “percepito vero interesse, “puntigliosità” costruttiva finalizzata alla collaborazione per la messa a punto di un impianto studiato nei minimi dettagli ed il più sicuro possibile a salvaguardia di tutti gli interlocutori qui rappresentati”.

Chi glielo dice che la città non li vuole?

Insomma, non hanno capito che qui quell’impianto non lo vuole nessuno, come ha sancito il Consiglio Comunale. Del resto non lo potevano certo dire dei tecnici, che devono solo fare il loro lavoro e non dare una valutazione che è puramente politica. Ma allora chi lo deve dire in Conferenza dei Servizi che la Città non è d’accordo su questo progetto?

E la Provincia, che ha un suo Piano di Gestione dei Rifiuti che non prevede la presenza di questo impianto, come si esprimerà? Perché se si va avanti sul filo del discorso tecnico tra puntuali osservazioni degli Enti e risposte dei proponenti è abbastanza evidente che se il progetto non è gravemente carente alla fine otterrà tutte le autorizzazioni necessarie: con un mucchio di prescrizioni tecniche, ma passerà. Esiste un modo per esprimere una volontà politica (in questo caso unanime) in un tavolo che rischia di diventare troppo tecnico? Non siamo più ai tempi in cui l’Assessore Marco Fra presiedeva le Conferenze dei Servizi in Provincia, ma forse è possibile: sta agli Enti trovare la strada giusta.

Non s'è ancora visto un comitato del No

Nel frattempo va segnalato che all’orizzonte vercellese fino ad oggi non è apparso neppure un comitato di cittadini schierato contro l’impianto: solo i politici hanno paura della puzza. Va rimarcata anche la posizione di Legambiente, da sempre favorevole a livello nazionale agli impianti di produzione di biogas, che ha chiesto il coinvolgimento della cittadinanza nel procedimento, ma ha detto: “Non siamo contrari a priori a iniziative del genere”.

Fabrizio Finocchi

Seguici sui nostri canali