Ambiente

Impianto Polioli Bioenergy: partita la conferenza dei Servizi

Presentate le specifiche dell'impianto e ascoltate le varie osservazioni.

Impianto Polioli Bioenergy: partita la conferenza dei Servizi
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Per l'ampio fronte che lo avversa l'impianto Enerver proposto da Polioli Bioenergy è la "letamaia", ovviamente per la ditta è invece un impianto per la produzione di biometano all'avanguardia e assolutamente non impattante.

A decidere se si farà o meno sarà la Provincia di Vercelli che ha tenuto la prima riunione della Conferenza dei Servizi proprio nella mattinata di oggi, giovedì 28 maggio 2020. La seduta è avvenuta in tele conferenza. A rappresentare la società sono intervenuti Federico Frascari, Responsabile Tecnico Enerver, Andrea Chiabrando della ditta STA Engineering in qualità di Sviluppatore dell’Autorizzazione e Giacomo Bombardieri, Amministratore delegato Polioli Bioenergy.

Il primo passo è stata infatti la presentazione delle caratteristiche del progetto da parte dell'azienda proponente, sono seguite le osservazioni e le richieste di chiarimenti dei vari Enti rappresentati, fra cui Servizi della Provincia, Regione Piemonte, Comune di Vercelli, ASL, ARPA, Vigili del Fuoco, ASM rete gas, Soprintendenza beni culturali ed archeologici. Dopo la pubblicazione del verbale di questa seduta Polioli Bioenergy avrà 120 giorni di tempo per rispondere alle varie osservazioni.

La posizione dell'azienda

“Oggi siamo entrati nel vivo del processo autorizzativo che consentirà al territorio di dotarsi di un impianto studiato a partire da una analisi puntuale dei bisogni di una comunità, che da qui a qualche anno si troverà a convivere con un deficit strutturale, gestionale e ambientale del comparto dei rifiuti. Questo primo appuntamento è stato occasione per presentare in maniera dettagliata alle autorità competenti il progetto Enerver e per rispondere alle richieste di approfondimento. Siamo convinti della bontà dell’iniziativa industriale promossa, soprattutto in un momento come questo in cui c’è bisogno di tutte le forze per favorire la ripresa economica del Paese.

Durante la conferenza abbiamo percepito vero interesse, “puntigliosità” costruttiva finalizzata alla collaborazione per la messa a punto di un impianto studiato nei minimi dettagli ed il più sicuro possibile a salvaguardia di tutti gli interlocutori qui rappresentati. Ne sono scaturiti chiarimenti, approfondimenti, suggerimenti e richieste di maggiore dettaglio ed implementazioni di spessore che una volta messe in opera alzeranno ulteriormente il livello qualitativo del progetto.

Di pari passo all’iter autorizzativo torniamo a dare la nostra completa disponibilità a riprendere il percorso di coinvolgimento territoriale iniziato negli ultimi mesi del 2019, che ci ha visti impegnati con una serie di incontri con la comunità e ad investire su Vercelli in questo momento di difficoltà generale. E, ancora, ribadiamo la nostra completa apertura al dialogo con le istituzioni e la politica, come da invito del Consiglio Comunale del febbraio scorso.” commenta Giacomo Bombardieri, Amministratore Delegato Polioli Bioenergy.

Il NO di Asigliano, Desana e Lignana

Come noto questi tre comuni sono da sempre avversi all'impianto, sostenendo che non esiste nessuna garanzia che non si possa presentare un problema di emanazioni maleodoranti, come avviene periodicamente a Vercelli addirittura da un impianto di compostaggio del Novarese.

A Prendere la parola in Conferenza dei Servizi per Asigliano è stato il vicesindaco Lillo Bongiovanni.

Su Facebook il sindaco Carolina Ferraris ha relazionato sull'incontro: "Oggi si è svolta la conferenza dei servizi che è il primo passo per l'autorizzazione che Polioli sta percorrendo al fine di insediare questo impianto. Lillo ha partecipato in rappresentanza del nostro Comune. Durante le 4 ore di riunione tecnica si è parlato di ogni aspetto e come sempre il mio Vice Sindaco non si è risparmiato sull'aspetto odori. In sintesi Asigliano, Desana e Lignana hanno dato parere negativo perché pensano che questo  sia un compromesso ingiustificabile per il territorio. Assurdo accettare una cosa del genere. In caso di odori sarebbe un danno incalcolabile per il territorio. La discussione è rimandata tra 4 mesi vedremo cosa accadrà".

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