Un apicoltore polacco a Vercelli per illustare l'alveare urbano
Marcin Sudzinski, chiamato affettuosamente Martìn è stato ospite di “Un tuffo nei ricordi” iaccolto da Marina e Pino Ferraris

Marcin Sudzinski, chiamato affettuosamente Martìn, è un giovane apicoltore polacco, ed è stato ospite per alcuni giorni a Vercelli, dove è venuto per presentare un suo metodo di allevamento delle api che si può svolgere anche in un contesto urbano.
E’ stato ospite nel piccolo museo di oggetti d’una volta “Un tuffo nei ricordi” in viale Rimembranza, accolto da Marina e Pino Ferraris, titolari dell'esposizione. Nella foto in evidenza insieme a Martin.
Grazie a loro Martin ha avuto l'occasione di far conoscere il suo lavoro.
Storia di una passione
Martìn come è nata questa tua passione?
«Ero ancora alle scuole elementari, quando i miei professori organizzarono una visita agli apicoltori di Lublino, dove sono nato, 46 anni fa, e dove vivo tutt'ora, ne rimasi subito affascinato.
E quindi hai poi approfondito?
«Si, ho frequentato per cinque anni un Istituto Tecnico che formava i futuri apicoltori, a 16 chilometri dalla mia città natale, che è l’unica scuola di apicoltura in Europa.
Hai cominciato subito a lavorare?
«Prima mi sono iscritto a un corso di Laurea in discipline delle arti e della musica, con un Master in Studi Culturali».
Ma poi ha vinto la passione per le api?
«Si, sono otto anni che le api e tutto quello che gli gira attorno, sono diventate il mio lavoro, ho attualmente venti arnie e ho avviato inoltre un progetto con il Centrum Spotkania Kultur, (Centro Culturale di Lublino), dove si trova il più grande apiario urbano della Polonia».
Apiario urbano?
«Le arnie sono sui tetti dell'edificio, vere e proprie terrazze verdi, aperte al pubblico, i visitatori sono affascinati dal contatto così ravvicinato con le api. La scelta di spostare l'allevamento delle api verso le città, è a causa del uso eccessivo di prodotti chimici nelle zone rurali. Le ricerche condotte presso la Facoltà di Biologia e Biotecnologia dell’Università Maria Curie-Skłodowska e presso l’Università di Scienze della Vita di Lublino, hanno confermato la massima qualità del nostro miele prodotto. Nel Centro Culturale si svolge anche un’iniziativa, “Art Zone Tender senses", rivolta alle persone non vedenti, i partecipanti possono ascoltare i suoni delle api direttamente sopra un nido aperto, isolato da una rete di protezione. Tali rumori e il diffondersi delle sensazioni olfattive hanno proprietà rilassanti e benefiche. Vengono organizzate anche lezioni didattiche che coinvolgono adulti e bambini con work shop creativi. Abbiamo collaborato anche con il festival “Cucina di ispirazione”, con laboratori e incontri dedicati alle api al miele e ai prodotti delle api».

Il workshop a Vercelli

Attività didattica di Martin

Martin con le sue api

Un alveare urbano
A Vercelli di cosa hai parlato?
«Molte persone hanno aderito all'iniziativa. Alle signore presenti ho insegnato come realizzare due tipi di candele e a preparare in casa una buona crema emolliente di pura cera d'api e miele. Con naturalmente un assaggio del miele biologico prodotto dalle mie api».
Il tuo allevamento quanto miele produce?
«Nel 2024 ho prodotto circa 700 kg di miele, non lavoro solo per il profitto. L’attività è soprattutto di sperimentazione e ricerca. Ho provato a ricostruire le arnie come avveniva in passato, utilizzando vecchi tronchi scavati all'interno. Oppure formare un apiario con diverse razze di api e ancora, spostare le arnie anche di 200/300 km, seguendo le fioriture. Ma soprattutto formare le nuove generazioni al rispetto della natura. La vita delle api è collegata a noi più di quanto immaginiamo».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Riprenderò con i miei corsi e laboratori di formazione».
Tornerai a trovarci?
«Ho in programma una nuova visita in primavera, mi piacerebbe organizzare anche qui un workshop, coinvolgendo i ragazzi delle scuole. Le api sono preziose e fondamentali per il funzionamento di tutto l'eco sistema».
Caterina Contato