Dormitorio di Vercelli: da oltre vent'anni un rifugio per chi è senza casa
Si trova all'ex convento di Billiemme, struttura comunale gestita dall'associazione Santa Teresa
Il Dormitorio “Santa Teresa” di Vercelli, gestito dall’omonima associazione, è nato nel 2002 e fino alla fine del 2014 ebbe la sua sede nella cascina dell’associazione “Don Luigi Longhi” in zona Aravecchia, dietro l’ospedale ed è attualmente nei locali comunali, che la Caritas attrezzò investendoci 700.000 euro, al convento di Billiemme (piazza Aldo Moro 147) a fianco dell’entrata del cimitero. Accoglie uomini adulti senza casa e in forte disagio sociale a causa della perdita del lavoro e assenza di una rete parentale o amicale di supporto.
Prima della sua nascita il problema dei senza dimora che dormivano dove capitava era molto più grave di oggi.
Oggi lavora a pieno regime
«Il dormitorio - spiega Carlo Greco che oltre ad essere direttore della Caritas Diocesana segue anche questa struttura - può ospitare di base 24 persone, ma nel periodo invernale si sale a 28 ed attualmente sono tutti occupati. E’ una struttura necessaria per la città. Prossimamente l’ospitalità sarà portata a 28 posti letto tutto l’anno. Ad oggi posso dire che non ci sono persone che restano a dormire per strada, se non pochissimi casi, che lo fanno per una loro precisa scelta personale e che comunque seguiamo. Non abbiamo una sezione femminile perché per le donne ci sono altre forme di sostegno e accoglienza sia da parte di Caritas che delle politiche sociali del Comune».
Più stranieri ma anche tanti vercellesi
Com’è composta l’utenza?
«In questo momento direi 60% stranieri e 40% italiani. Non c’è poi una grande differenza e le situazioni di povertà estrema riguardano da vicino anche tanti vercellesi».
Come si può usufruire del servizio?
«Se qualcuno si presenta perché non ha dove stare noi l’accogliamo subito, il giorno successivo avviene l’acceso alle Politiche Sociali, perché sono loro che gestiscono gli aspetti formali. Oppure li inviano le stesse politiche sociali».
Come funziona e che servizi offre oltre al posto letto?
Le persone vengono accolte per il periodo di 12 ore, dalle 20 alle 8 del giorno successivo. Grazie a uno specifico progetto che venne finanziato da Fondazione CR Vercelli da qualche anno gli ospiti possono anche consumare la cena. Ciò è possibile grazie al recupero dei pasti non consumati dei degenti dell’ospedale Sant’Andrea e delle mese scolastiche. Ci siamo dotati di tutte le attrezzature previste dalle normative ed ogni sera i nostri volontari si recano direttamente in ospedale dove recuperano anche i pasti delle scuole. Prima ciò non era possibile, è stata una grande conquista. Altri servizi che diamo sono: la prima colazione, il cambio settimanale della biancheria da letto e coperte con servizio di lavanderia/asciugatura, il servizio docce con distribuzione di asciugamani e prodotti per l’igiene personale, è disponibile anche una postazione computer per necessità tipo scriversi il curriculum».
Le prospettive per i futuro
Sono previste delle novità?
«Il sindaco Roberto Scheda ha confermato lo stanziamento comunale con gli stessi importi del passato, assicurando del resto pieno sostegno alla Caritas nel suo insieme. Una decisione importante di cui lo ringrazio, unitamente all’assessore alle Politiche Sociali Valeria Simonetta, perché non era affatto scontata. Il sostegno comunale che è fondamentale, finanzia solo una parte delle spese. Ma grazie al volontari dell’associazione Santa Teresa e della stessa Caritas manteniamo alta la qualità dei servizi offerti. Inoltre si sta ragionando, sempre con il Comune, anche ricorrendo ad un’apposita parte del Pnrr, sulla fattibilità di un centro diurno per prolungare il tempo di permanenza in una struttura protetta e dignitosa. Già oggi cerchiamo per alcuni di facilitarli nella ricerca di un lavoro, altri sono impegnati nel volontariato, ad esempio aiutano nel contesto dell’Emporio Solidale. Cercare di colmare il vuoto della giornata per la maggior parte di queste persone è una delle nostre priorità, non è facile però noi lavoriamo per migliorare il servizio offerto».
L'emergenza abitativa
L’associazione Santa Teresa non gestisce solo il dormitorio. «Tengo a sottolineare - sottolinea Greco - che siamo anche impegnati nell’emergenza abitativa, trovando una sistemazione a molte persone in difficoltà. Si tenga conto che anche se riusciamo ad avere degli affitti calmierati, gli importi sono di 350 - 400 euro, una cifra importante per chi ha sì un lavoro, ma spesso uno stipendio scarso. Il lavoro è il problema principale, non tanto perché non ci sono posti ma perché questi sono ormai prevalentemente del cosiddetto “lavoro povero».
Il referente conclude sottolineando: «Il dormitorio e i servizi ad esso collegati non costituisce una risposta completa e definitiva ai bisogni di queste persone, ma rappresenta, per alcuni, il primo accesso ai servizi territoriale, in un percorso più articolato, che prevede un eventuale successivo affidamento ad altre tipologie di servizio. Lavoriamo in simbiosi con il personale delle Politiche Sociali. Il nostro è a tutti gli effetti un servizio pubblico. La maggior parte dei fondi arriva dallo stanziamento comunale, ma va detto che avviene a fronte del fatto che ben venti posti sono riservati interamente alle esigenze delle politiche sociali e solo quattro alla Caritas. L’opera quotidiana del dormitorio, che non si è mai interrotta in 22 anni d’attività, si affianca alle varie misure di mitigazione del disagio sociale che c’è, è forte, richiede il massimo impegno, noi non vogliamo lasciare indietro nessuno».
Come funziona e servizi che offre
DOVE SI TROVA: Piazza Aldo Moro 147
CHI LO GESTISCE: I volontari dell’Associazione “Santa Teresa”, che fa parte della “galassia” di attività promosse dalla Caritas Diocesana. La proprietà è comunale,
A CHI E’ RIVOLTO: A uomini adulti
QUANTI I POSTI: 24, portati a 28 in inverno, prossimamente si passerà a 28 tutto l’anno. Attualmente è tutto occupato.
IN CHE ORARI APRE: Dalle 20 alle 8
COSA OFFRE: Pernotto, cena, colazione, servizio lavaggio biancheria con asciugatura, servizio doccia con prodotti per l’igiene.
COME SI ACCEDE: gli uomini senza casa e in in forte disagio si devono rivolgere al Settore Politiche Sociali che effettua la registrazione. Una persona che si presenta direttamente viene sistemata per la notte e registrata il giorno successivo.
QUANDO E’ NATO: Venne aperto nel 2002 vicino all’ospedale, trasferimento a Billiemme a fine 2014.
ALTRE INFORMAZIONI: Alcuni degli ospiti svolgono volontariato all’Emporio Solidale, per quanto possibile si cerca anche di trovargli un lavoro. Nelle intenzioni dell’associazione e del Comune c’è anche la possibile realizzazione in futuro di un centro diurno per coprire anche la parte di giornata oggi scoperta.