A Vercelli 41 milioni di euro per il piano "Qualità dell'abitare"
Tutti e tre o progetti presentato dal Comune ammessi. Ora la macchina comunale dovrà lavorare duramente per stare nei termini.
Nella foto il posto d'onore dedicato a Vercelli nelle slide del PNRR
Si sono piazzati a metà classifica, 141°, 158° e 161°, ma il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) li ha giudicati così validi da mettere in cima alle slide illustrative del Programma nazionale della qualità dell’abitare uno dei tre: "Progetto di rigenerazione urbana di porzioni di territorio degradate attraverso un insieme di interventi e misure tra loro coerenti e funzionalmente connessi". Nel complesso dei progetti si metterà mano alle case popolati di Via Egitto e Via Tracia al Rione Isola, nell'area del centro storico la sistemazione dell'isolato di via Dante, via Galileo Ferraris, Via Viotti e lo stabile di piazza Alciati, in progetto che ha avuto l'onore della "copertina" del Ministero riguarda tre aree di intervento: il Lungofiume Sesia, il centro storico e le aree agricole.
Dentro ai 41 milioni di progettualità ci sono tante linee d'azione che vanno dal verde, alla mobilità sostenibile e alla sistemazione del patrimonio architettonico. La "Qualità dell'abitare" non è solo infatti il ripristino delle unità abitative, ma anche il tessuto urbano circostante, il verde pubblico, la tutela dell'ambiente e la sostenibilità.
Il tutto nasce da uno studio redatto dall'Architetto Andres Kipar e LAND che evidentemente è stato apprezzato da chi ha selezionato i progetti.
Non sono ancora "soldi in cassa", ma fondi da ottenere tramite un duro lavoro per ottemperare a tutte le condizioni e alla "time-line" da seguire. Si tratta comunque di uno storico investimento per ridare slancio alla città.
271 le proposte ammesse
Sono 271 le proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. Ai fondi inizialmente previsti (400 milioni) si aggiungono i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
I criteri per la selezione
L’Alta Commissione istituita presso il Mims per esaminare le oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ha concluso in tre mesi la fase della selezione stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro. Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.