Sant'Eusebio al tempo del Covid - Gallery
L'arcivescovo Arnolfo ha ricordato medici e infermiere ed esortato a ripartire dal Vangelo.
Leggi anche:Sant'Eusebio al tempo del Covid - il video
Una solennità di Sant'Eusebio, Patrono di Vercelli, nel segno della pandemia e che resterà nella storia, anche perché ha aperto ufficialmente l'anno Eusebiano 2020-2o21, ricorrenza dei 1650 anni dalla morte del Santo.
Posti limitati e banchi "off-limits"
Duecento i posti disponibili per i fedeli, con i celebranti 300 persone. Non è lo spettacolo consueto, un certo numero di banchi sono vietati... nei banchi delle x segnalano gli spazi interpersonali da lasciare. All'ingresso gli Alpini dell'Ana vercellese facevano entrare solo chi si presentava con pass, ottenuto in seguito alla prenotazione obbligatoria dei posti.
Alcune sedie sono state dispose anche sotto il porticato della cattedrale per chi non poteva entrare.
La gallery
Il senso della Festa nel 2020
E anche l'omelia di mons. Marco Arnolfo è stata incentrata sul tempo strano in cui viviamo, su "come ripartire" dopo la fase drammatica. L'arcivescovo ha ricordato l'abnegazione di medici, infermieri e personale sanitario. Come si riparte? Dall'ascolto della parola di Dio, dall'esempio di come Eusebio affrontò la sua prova "Ricominciare insieme" e poi, però, un richiamo forte al "peccato" che ha prodotto la pandemia: "Non abbiamo ascoltato i poveri, non abbiamo ascoltato la natura". "Abbiamo continuato imperterriti a depredare il Creato, pensando di essere immuni". E qui c'è stato un profondo richiamo all'enciclica di Francesco "Laudato Sì". Ricominciare vuol anche dire "non sprecare l'esperienza della pandemia" che ha lasciato in molti più umanità e solidarietà di prima, che ci ha fatto crescere.