Calcio Serie C

Cara, vecchia Pro: non ci resta che piangere. O sperare, in Massimo Gardano

Giusto o sbagliato esonerate Banchini? Il punto di Remo Bassini

Cara, vecchia Pro: non ci resta che piangere. O sperare, in Massimo Gardano
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Dopo la sconfitta contro il Renate è arrivato, a sorpresa, l'annuncio dell'esonero di Banchini e l'affidamento della doppia sfida playout con la Pro Patria al Massimo Gardano "bis", dopo la salvezza (diretta) ottenuta in coda alla stagione 2022-2023. Se il mister non aveva dalla sua parte la squadra la decisione è giusta. Se invece i giocatori erano e sono dalla sua parte è una decisione sbagliata. Perché non è colpa del tecnico se la Pro Vercelli ha, in pratica, un'unica (bravissima) punta, e cioè Gianmario Comi, e non è colpa sua se al mercato di riparazione non si e provveduto all'acquisto di un valido portiere. E poi perché non è colpa di Banchini se il centrocampo è monco, dopo la cessione di Alessandro Louati e se manca Ilario lotti non ci sono elementi in grado di sostituirlo.

Giusto o sbagliato esonerate Banchini? Il bivio

Ma torniamo al campionato. Almeno per il momento, non ci resta che piangere: 38 partite con 19 sconfitte e la miseria di 37 punti, sono i numeri di un'annata disastrosa. Salvarsi comunque è possibile, soprattutto se in queste due settimane avverrà il recupero al cento per cento di lotti (col Renate in campo... per la disperazione, a pochi minuti dal triplice fischio finale) e magari di De Marino. E comunque mister Gardano ha del materiale umano su cui poter contare. Schenetti per esempio, che da oggetto misterioso si sta rivelando un buon play di centrocampo. lezzi, che è stato un punto fermo nella Pro di Modesto e Dossena. E poi Clemente. Per il resto il tecnico dovrà arrangiarsi, inventarsi qualcosa. Soprattutto ricaricare il morale dei giocatori. La squadra, per 7, 8 undicesimi non è da buttare via. E una squadra incompleta, che ha vissuto un anno travagliato, anche a causa di una dirigenza in fuga, per niente presente.

Cara, vecchia Pro: non ci resta che piangere. O sperare, in Massimo Gardano

Non ci resta che piangere, dicevamo, ma anche di sperare: nella salvezza e nella ripartenza con una nuovo dirigenza sana e soprattutto motivata a fare bene. Ora come ora la Vercelli calcistica piange. Non si è ancora toccato il fondo, ma il fondo non è poi così lontano. Tocchiamo ferro...

Remo Bassini

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