Paolo Crepet al teatro Civico invita a osare di più

Il noto psichiatra e pensatore ha fatto riflettere il pubblico vercellese

Paolo Crepet al teatro Civico invita a osare di più
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«Dovete essere degli “Istruttori di Volo”, lasciare i giusti spazi ai vostri figli in modo che possano fare le loro esperienze e crescere».

Lunedì sera Paolo Crepet al teatro Civico di Vercelli ha portato “Mordere il cielo”, il nuovo spettacolo del noto psichiatra torinese. Un monologo che ha fatto riflettere il numeroso pubblico presente sui temi più importanti della vita.

Temi di grande attualità

Con un eloquio preciso, senza fronzoli, Crepet ha dato molti spunti su diversi argomenti trattati, molti di attualità. Torinese classe ’51, in oltre 40 anni di carriera si è affermato, oltre che nel campo lavorativo, anche in ambito artistico, grazie a saggi e romanzi di narrativa.

Lo psichiatra si è domandato dove "siano finite le nostre emozioni" e si è stupito del fatto che molti tendono a relegarsi in una solitudine che accomuna giovani e adulti, vecchi e bambini. Ha più volte ribadito che nulla si fa da soli, serve collaborazione.

Troppo affezionati al divano

«Siamo all’età dell’insensibilità. Sembra che la cosa a cui siamo più affezionati sia il “divano”. Si il divano dove in molti si mettono belli comodi… A fare cosa ? Nessuno lo sa. Perché non uscire e vivere una vita più soddisfacente?»

Una sua battuta sui bambini che usano il trolley per mettere i libri quando vanno a scuola, sottolineando la troppa attenzione dei genitori verso i figli, ha suscitato l’ilarità dei presenti.

Dopo il monologo, che ha catturato i presenti e molto applaudito alla fine dello spettacolo, l’autore si è reso disponibile per firmare le copie del suo ultimo libro ma anche delle altre sue pubblicazioni.

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