Da venerdì a domenica tornano i “Panissa days” di Ascom, con i quaranta ristoranti aderenti che sfodereranno menù speciali dedicati al simbolo gastronomico della città.
Riflettori accesi sul riso, ma anche su prodotti del territorio come il salam vecc d’la doja, i fagioli, le battute di carne o le lumache che verranno proposti da ciascun ristoratore con menù speciali a 29 euro.
I ristoranti aderenti all’iniziativa
A Vercelli aderiscono la pizzeria ristorante Acquapazza,la trattoria Afra, Pizza e Pasta, il ritorante Garibaldi, l’Hosteria del Capel Rosso, la Salsamenteria di via dei Mercati, la Nuova Capri, il Paiolo, Ristomacelleria Rosso 27, all’Osteria Barabin, la Taverna Come una Volta, la Locanda del Bue rosso, il Pantheon, il bar Principe, la Trattoria San Giovanni, il Bijoux Cafè, la Vecchia Brenta, Vicolo Schilke.
In provincia: l’Alpe Campo di Rimasco, la Torretta di Bianzè, i Tre Re di Borgo d’Ale, il Borgo Anrico di Borgo Vercelli, Armonie in Corte a Buronzo, Da Ciccio di Caresanablot, la trattoria Cuore d’Oro di San Damiano di Carisio, la Bettola, sempre di Carisio, il Peso 1897 e il Nord America a Cigliano, la trattoria I Galli di Crescentino, i Tre scalini di Cavaglià, la Colombara di Livorno Ferraris, la Fulariò di Palazzolo, l’osteria Dal Cantunè di Pezzana, il Ristorante Edelweiss di Ronsecco, i ristorante San Massimo di Santhià, i Due Re di Stroppiana, l’Osteria del Vecchio Asilo di Tricerro, Il Convento di Trino, il ristorante la Torre di Borgo Ramezzana, l’Osteria della Mal’ora a Tronzano.
I menù
I menù sono consultabili sul sito ufficiale oppure sulla pagina Facebook dedicata e offrono un interessante spaccato di come la ristorazione vercellese stia lavorando sul fronte della qualità e della creatività, con abbinamenti che valorizzano le eccellenze del territorio e dell’intero Piemonte, ma guardano anche ai territorio di origine dei singoli ristoratori.
Spazio dunque alla Pastiera con il riso Carnaroli, al cotechino ubriaco, alla battuta di carne o al flan alla zucca con amaretti e crema di parmigiano.
I dettagli sulla pagina Facebook dell’evento.
Le eccellenze del territorio
Sempre negli stessi giorni, a Casa Verdi (in via Laviny 25), anche tre laboratori dedicati alle eccellenze del territorio: sabato 11 alle 11 “Di Saluggia o di Villata? I fagioli dell’Arca del Gusto”: presentazione della produzione e lavorazione dei fagioli da parte dei produttori e raffronto sulle diverse tecniche di coltivazione. Al termine, assaggio di Insalata di fagioli e fagioli di Saluggia col previ, in abbinamento a un vino del territorio.
Sempre sabato, alle 15, c’è “Salam d’la Doja, la parola al salumiere”, appuntamento che prevede il confronto tra due produttori della Comunità Slowfood per il salam vecc d’la doja: spiegheranno la produzione dell’insaccato artigianale tipico di Vercelli e provincia tra storia e innovazione.
Il laboratorio
Infine, alle 17 “Panissa, un piatto della tradizione”: laboratorio sulla preparazione del piatto tipico di Vercelli, con i prodotti del territorio che lo compongono. Passaggio dopo passaggio i partecipanti potranno scoprire tutti i segreti per cucinare una buonissima Panissa anche a casa. Alla fine dello showcooking degustazione del piatto cucinato abbinato ad vino del territorio.
Per partecipare la prenotazione è obbligatoria scrivendo a slowfood.vercelli@gmail.com. Sono ammessi al massimo 25 partecipanti con un costo di 15 euro.
La visita del Fai alle tenute del riso
E, per chi ama vedere i luoghi in cui nascono le eccellenza, il prossimo fine settimana offre un calendario fitto di visite guidate alle tenute del territorio, promosso, in collaborazione con la delegazione Fai.
A Larizzate apre la tenuta Naturalia; a Lignana l’azienda “Gli Aironi” con un’iniziativa dedicata alla panissa, a Fontanetto Po l’Antico Mulino San Giovanni offre una visita di circa 2 ore all’interno dell’azienda agricola, ormai dismessa e all’antico mulino del ‘400 con Mauro Gardano. Apre al pubblico anche il Principato di Lucedio, con la visita all’intero complesso abbaziale, alla sala dei Conversi, alla sala Capitolare, al chiostro, al refettorio e alla galleria.
Durante la visita verranno fornite anche informazioni sulla coltivazione del riso, coltivato per la prima volta in Italia proprio a Lucedio. In città possibilità di visitare la basilica di Sant’Andrea, la cattedrale di Sant’Eusebio e di passeggiare in centro tra le torri che raccontano l’età d’oro del medioevo cittadino. Per prenotare una o più visite, scegliendo luoghi e orari, fare riferimento sempre alla pagina dei Panissa Days.