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Vercelli: La Fontione dell'Entierro apre la Settimana Santa

Un apprezzato allestimento a cura di Polimnia Arts Company

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Una meditazione in forma musicale, in cui le sonorità della musica barocca e i recitativi cantati da solisti e coro si sono amalgamati alla scenografia, in sé scarna: una grande croce con il Cristo interpretato da un attore che sovrasta un velario che fa da schermo sul quale vengono proiettati giochi di luce e immagini evocative. Una scelta in tono con la severa architettura della basilica notoriamente senza tanti "fronzoli" iconografici.

I cantori e i musicisti non si vedevano, solo Maria e suo figlio in croce e altri  due figuranti apparsi nel corso del dramma.

All'esecuzione dell'Entierro vero e proprio si sono intervallati canti gregoriani sempre molto suggestivi.

Ecco un video con brevi estratti della rappresentazione.

L'ora buia del mondo

Un insieme di elementi che hanno focalizzato i pensieri e le emozioni sul momento più cupo della Settimana Santa, la morte di Gesù e la sua sepoltura.

Secondo quanto insegna la Chiesa Cristo è morto per la nostra salvezza, per caricarsi tutti i peccati del mondo.

In una lettura più laica è in quest'agonia che si racchiude l'agonia dell'umanità, il mondo è pieno di Golgota e di innocenti messi in croce, lo è sempre stato. La differenza fra la visione cristiana e quella laica è che nella prima c'è la prospettiva della resurrezione di Gesù, e dell'uomo con lui, un evento che anche nell'attimo più cupo della celebrazione si può intravedere.

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Allestimento riuscito

Un allestimento riuscito e suggestivo, dunque, per quella che era una riproposizione dopo diversi anni. Con un cast davvero numeroso tra coristi, strumentisti, solisti, attori.

I principali protagonisti sono stati il soprano Serena Rubini, il mezzosoprano Rosy Zavaglia, il tenore Enrico Iviglia e il basso Enrico Bava, accompagnati dal Polimina Arts Chorus e Orchestra, con la partecipazione della Schola Gregoriana del Sacro Monte Calvario di Domodossola diretta da Pietro Mencarelli, prefetto del coro Lorenzo Sgarella.

Ha diretto la rappresentazione Lorenzo Battagion, regia di Lorenzo Mazzoletti, cui si deve l'ideazione della scenografia minimale e la gestione delle luci. In scena anche alcuni attori Luca Vachetta è stato Gesù, un ruolo molto impegnativo, in quanto è stato "in croce" per gran parte della rappresentazione, la figura della madre dolorosa, Maria, è stata impersonata da Stella Gelardi, figuranti, intervenuti nelle scene della deposizione, Antonino Montalbano e Francesco Scalas, luci e audio MaDi Service.

Una composizione vercellese degna dei grandi

In apertura brevi interventi del presidente della provincia Davide Gilardino, di mons. Giuseppe Cavallone e dell'assessore alla Cultura Gianna Baucero che ha anche portato i saluti del sindaco Andrea Corsaro. Presenti fra gli altri l'arcivescovo Marco Arnolfo e l'assessore Domenica Sabatino.

Al termine, nel ringraziare il pubblico intervenuto numeroso il maestro Lorenzo Battagion ha messo in rilievo come quest'opera del compositore vercellese Giovanni Maria Brusasco, risalente al 1714, non abbia nulla da invidiare ad analoghe composizioni dei più grandi nomi della musica classica.

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