Successo per le visite al rifugio antiareo della Provincia

Oltre 400 persone per i tour guidati a cura de "La Rete"

Successo per le visite al rifugio antiareo della Provincia
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«Sono stati due giorni molto impegnativi per noi - commenta il coordinatore de “La Rete” Maurizio Roccato - ma siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto. Le prenotazioni si erano esaurite già giovedì. A piccoli gruppi oltre 400 vercellesi hanno riscoperto un pezzo della sua storia della città, visitando gli ambienti del Rifugio Antiaereo del Palazzo della Provincia in Via San Cristoforo 3 a Vercelli, preparati nel secondo conflitto mondiale per il Prefetto, la sua famiglia e il personale.

La Vercelli sotto le bombe

Abbiamo esposto immagini dei bombardamenti, documenti e vari “memorabilia” anche molto rari. C’è voluta una grande preparazione, ringrazio prima di tutto la Provincia di Vercelli con il suo presidente Davide Gilardino, che ha creduto nel nostro progetto ed ha reso agibile una prima parte del rifugio. Ci saranno certamente in futuro nuove occasioni per visitarlo. Ringrazio pure insegnanti e studenti del corso di aeronautica dell'ITIS per aver realizzato la riproduzione in scala del vano bombe del B 17 e il fotografo Donatello Lorenzi che ci ha donato una spettacolare “Keystone F8 Aerial Camera, che veniva usato per fotografare gli obiettivi e naturalmente tutto lo staff de “La Rete”».

A prova di gas

Da sottolineare che il “bunker” vero e proprio era già a prova di attacco chimico, con porte stagne e un impianto per purificare l’aria. Starci dentro è un’esperienza, immaginando di sentire l’urto delle vibrazioni delle esplosioni in superficie. Vercelli sotto le bombe... Un dramma che si spera di non rivedere mai più ed è appunto per questo che va conosciuto, cosa che “la Rete” fa, sempre con un notevole successo ormai da molti anni.

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