Grandi mostre per Risò con l'Espressionismo italiano in Arca e Cracking Art

Il 26 ottobre, sempre nel contesto dello stesso progetto culturale lo spettacolo sulle Olimpiadi del 1936 con Federico Buffa

Grandi mostre per Risò con l'Espressionismo italiano in Arca e Cracking Art
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L'Arte Italiana tra sarà al centro delle due grandi operazioni culturali a Vercelli: una mostra in Arca sul poco conosciuto capitolo dell'Espressionismo nostrano e l'invasione di vie, piazze e altri spazi da parte delle "creature" della Cracking Art che è uno dei più celebri movimenti dell'Arte Contemporanea. Inoltre il 26 ottobre al Teatro Civico verrà proposto lo spettacolo "Federico Buffa racconta le Olimpiadi del 1936". La scelta è caduta su questo lavoro perché ripercorre le stesse inquietudini dell'Espressionismo Italiano, riportando alla ribalta chi non aveva voluto cedere alle lusinghe dell'immaginario fascista e nazista.

Il 2025 anno di svolta

I tre progetti sono stati anticipati in una conferenza stampa che non a caso vedeva insieme al sindaco Roberto Scheda la sua Giunti e diversi consiglieri a sottolineare l'aspetto cruciale di un progetto di rilancio della "Città d'Arte" su più anni.

Si sono alternati a illustrare le varie iniziative: Giuseppe Iannacone, che ha aperto la serie di interventi in collegamento audio, parlando della Fondazione e di come è nata questa mostra; Iole Siena, presidente di Arrhemisia, che nel suo intervento ha sottolineato la meraviglia per la scoperta di Vercelli e la ricaduta che le grandi mostre hanno sulle economie locali e che avranno anche per Vercelli se ci carà la costanza di insistere con questi eventi; Daniele Fenaroli, curatore della mostra in Arca nonché direttore generale della Fondazione Iannacone che ha brevemente ma efficacemente illustrato le linee guida che avrà l'allestimento; Paolo Bettinardi Ad di "Cracking Art"; Rosario Navetta di Mediolanum, che è lo sponsor di importanti operazioni di "Cracking Art"; Davide Gilardino, presidente della Provincia di Vercelli, che ha ribadito l'importanza di investire sull'idendità del capoluogo e del territorio; Pier Giorgio Fossale per la Fondazione CR Vercelli, di cui è fresco vice presidente, ma che è pure stato scelto dal Sindaco come consigliere personale per la Cultura e che ha ricordato che bisogna considerare la cultura come investimento e non come spesa; anche il presidente di Asm Vercelli Daniele Baglione ha insistito sull'importanza di amare Vercelli e farla crescere con l'arte e la cultura. Tutti i presenti soni protagonisti a vario titolo di questo progetto culturale.

Scheda nel suo articolato discorso ha ribadito il suo personale concetto di Cultura: "Non è un lusso esclusivo, la Cultura non è privilegio dei salotti, ma è un diritto di tutti, che deve essere accessibile a tutti... Dove non c'à Cultura non c'è democrazia". Ed ha sottolineato: "Il 2025 è l'anno della rinascita di Vercelli".

L'Espressionismo Italiano

Dal 10 settembre 2025 all'11 gennaio 2026 Arca ospiterà una inedita esposizione: "Guttuso, De Pisis, Fontana... l’Espressionismo Italiano" con opere di grande valore storico dalla collezione della Fondazione Giuseppe Iannacone: Nudo in piedi (1939) di Lucio Fontana, Composizione (Siesta Rustica) (1924-1926) di Fausto Pirandello, li Caffeuccio Veneziano (1942) di Emilio Vedova, I poeti (1935) di Renato Birolli, Lo schermidore (1934) di Angelo Del Bon, Ritratto di Antonino Santangelo (1942) e Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso. Comprese molti altri artisti e capolavori storici. Non è una mostea "spot" ma un progetto pluriennale che ad ogni edizione dedicherà anche uno spazio ad un giovane artista. In questo caso Norberto Spina, classe 1995,  saranno esposti alcuni suoi lavori, oltre ad un prestito proveniente dalla Royal Academy di Londra e altre opere inedite e site specific che lo stesso ha realizzato appositamente per questa occasione. Una produzione che riprende i temi e l'immaginatio degli artisti centrali della mostra, del periodo annni Venti e il 1945, attualizzandoli.

Si parla di una quarantina di lavori in tutto.

La mostra è prodotta e organizzata dal Comune di Vercelli e dalla Fondazione Giuseppe lannaccone in collaborazione con Arthemisia, e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di progetto espositivo pluriennale grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, della Provincia di Vercelli e di ASM.
L'importanza del progetto sta sia nella collaborazione con la Fondazione dell'avvocato Giuseppe Iannacone, che è un collezionista che si è specializzato proprio nel periodo storico del Ventennio fascista ma allo stesso tempo promuove l'arte dei giovani, ma anche nel debutto vercellese per "Arthemisia" che organizza mostre a livello mondiale e ha scelto di collaborare con Vercelli nel contesto di un progetto di valorizzazioone di territori meno noti ma ricchi di eccellenze da scoprire, come è il nostro. Sono state di fatto poste le basi per un ciclo che è del tutto paragonabile a quello delle mostre Guggenheim.

La ri-scoperta di una stagione sottovalutata

Come ha sottolineato il curatore Daniele Fenaroli per la prima volta, un nucleo significativo di opere alcune delle quali mai esposte prima al pubblico verranno riunite per raccontare un periodo straordinario della storia dell’arte italiana. L’Espressionismo Italiano, attraverso i suoi esponenti quali Renato Birolli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Emilio Vedova e molti altri, "ha saputo affermare con forza una visione indipendente, sottraendosi alle imposizioni culturali dominanti scegliendo, attraverso una ricerca personale spesso coraggiosa e controcorrente, di raccontare la fragilità, la solitudine e la tensione esistenziale dell’uomo, anziché aderire ai modelli celebrativi imposti. Questi artisti hanno costruito una contro-narrazione silenziosa ma potente, fatta di corpi sbilanciati, nature morte inquietanti, città sognanti, figure ai margini e una disarmante quotidianità, lontana dalla retorica imperante.
Tra le opere esposte, ne spiccano alcune realizzate da artisti riconosciuti come i principali esponenti dell’Espressionismo italiano".

Quattro dei capolavori in mostra

01_FONTANA_LUCIO,NUDO_IN_PIEDI,1936,GESSO_DIPINTO_E_CERA,cm.58x18x17-1
Foto 1 di 4

FONTANA LUCIO "NUDO IN PIEDI", 1936.,GESSO DIPINTO E CERA, cm.58x18x17

02_PIRANDELLO_FAUSTO,COMPOSIZIONE_(SIESTA_RUSTICA),1924-1926,OLIO_SU_TELA,cm.100×126
Foto 2 di 4

PIRANDELLO FAUSTO, "COMPOSIZIONE SIESTA RUSTICA", 1924,-926, OLIO SU TELA, cm.100×126

03_VEDOVA EMILIO,IL CAFFEUCCIO VENEZIANO,1942,OLIO SU TELA,cm.43,2x55
Foto 3 di 4

VEDOVA EMILIO, "IL CAFFEUCCIO VENEZIANO", 1942, OLIO SU TELA, cm. 432 x 55

RITRATTO DI MIMISE
Foto 4 di 4

GUTTUSO RENATO, "RITRATTO DI MIMISE", 1938, OLIO SU CARTONE INTELATO, cm.70,6 x 50

Note sulla Fondazione Giuseppe Iannacone

La Fondazione Giuseppe lannaccone ETS si è costituita nel novembre 2023 su iniziativa dell’avvocato e appassionato collezionista d’arte Giuseppe lannaccone, per promuovere attività senza scopo di lucro, con finalità civiche, di solidarietà e di utilità sociale. La Fondazione è un’evoluzione e un soggetto che eredita il lavoro promosso in trent’anni dalla Collezione Giuseppe lannaccone: attività dedicate all’arte, al sostegno e alla promozione della creatività di giovani artisti, soprattutto del panorama italiano. La Fondazione ha l’obiettivo di continuare su questa linea di azione, attraverso la messa in pratica di una serie di progetti che abbiano una ricaduta sociale attraverso lo sviluppo e la promozione della creatività.

La Cracking Art a Vercelli

Si tratta di un movimento artistico italiano, nato nel 1993. Il "cracking" è il processo chimico di "rottura delle molecole" con il quale, essenzialmente dal "petrolio" si realizzano le plastiche. Questo movimento si è subito affermato sulla scena mondiale per la creazione di animali di plastica colorata, multipli di varie dimensioni di pinguini e altri "animaletti" che hanno invaso luoghi d'arte come Venezia e diverse capitali mondiali in questi decenni.

Nel periodo della mostra ci sarà dunque anche quest'operazione artistica di notevole livello.

La città si trasformerà in un sorprendente museo a cielo aperto grazie ad “Artenatura”, il nuovo progetto espositivo del movimento internazionale. L’invasione poetica di animali colorati e simbolici, realizzati in plastica rigenerata, popola piazze, cortili storici, spazi pubblici e architetture significative della città, generando un dialogo inedito tra arie contemporanea, sostenibilità e paesaggio urbano.

Artenatura nasce con l’intento di riconnettere l’artificiale con il naturale, offrendo al pubblico l’esperienza immersiva che stimola la meraviglia e la riflessione. In una città d’acqua e di storia come Vercelli, dove le risaie si specchiano nei profili romanici e gotici del centro storico, le installazioni di Cracking Ari diventano segni
rigenerativi nel tessuto urbano, raccontando la nuova narrazione ecologica e culturale.
Ogni animale. rana, lupo, chiocciola, rondine, in una scala molto grande, assumerà un significato simbolico, dialogando con l’identità dei luoghi in cui è inserito. Vercelli si trasformerà dunque in un ecosistema narrativo in cui la plastica rigenerata diventa non solo materia ma messaggio.
“Artenatura” riflette l’anima profonda del movimento Cracking Art.

Lo spettacolo sulle Olimpiadi del 1936

Le Olimpiadi del 1936: quelle di Jesse Owens e delle sue quattro medaglie d’oro. I Giochi segnati dalla maratona di Sohn Kee-chung e immortalati
nel film di Leni Riefenstahl. L’ultima edizione prima che il mondo sprofondasse nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

E il cuore pulsante dello spettacolo “Federico Buffa racconta le Olimpiadi del 1936” in programma domenica 26 ottobre alle 21 al Teatro Civico di Vercelli. Il celebre narratore sportivo porterà in scena una storia potente, che poi ha dato vita al romanzo “L’ultima estate di Berlino”, scritto con Paolo Frusca e best sellers di Rizzoli.
Lo spettacolo ripercorre l’edizione olimpica passata alla storia, intrecciando le gesta leggendarie di Owens con la vicenda umana di Wolfgang FUrstner, comandante del villaggio olimpico, emarginato dal regime nazista a causa delle sue origini ebraiche. Buffa, che interpreta Ftirstner, costruisce una narrazione civile, capace di unire sport e umanità.

«Anni fa - spiega Federico Buffa nel video trasmesso durante la conferenza stampa in Comune - il regista Emilio Russo pensò a uno spettacolo che potesse cogliere lo spirito degli anni Trenta. Perché lo portiamo a Vercelli? Perché in città ci sarà una bellissima mostra con grandi artisti come Guttuso, ma nella nostra visione del mondo soprattutto Lucio Fontana: il più rosarino dei milanesi e il più milanese dei rosarini. Per questo noi appoggiamo il 1936 all’interno del bellissimo momento culturale».

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