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Gianinetti al Museo Civico di Moncalvo con "Avatar e Metaverso"

Dal 26 agosto al 30 ottobre.

Gianinetti al Museo Civico di Moncalvo con "Avatar e Metaverso"
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Roberto Gianinetti allestirà una mostra personale, "Avatar e Metaverso" al Museo Civico di Moncalvo,da venerdì 26 agosto, giorno dell'inaugurazione alle 18; la mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 e durante la settimana su prenotazione al 3519493084. Installazioni di matrici e stampe a torchio manuale. Catalogo e curatela di Giancarlo Boglietti, Maria Rita Mottola e Associazione A.L.E.R.A.M.O. Onlus.

Un po' di storia

Nato a Vercelli nel 1957, laureato in Medicina Veterinaria, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano con tesi in tecniche incisorie (xilografia e rilievografia). Ha esposto in Italia e all’estero: Danimarca, Polonia, Spagna, Cile, Corea del Sud, Lituania, Germania, Romania, Serbia, Ucraina, Russia, Svizzera, Brasile, Canada, USA, Austria, Cina, Australia, Bulgaria. Si occupa quasi esclusivamente di ricerca nel campo della rilievografia; i lavori sono presentati in folio, sotto forma di libri d’artista, stampe d’arte su tessuti e abiti, come installazioni teatrali e musicali. Mostre personali a Lugano, Saratov, Kazan, Ravenna, Sydney, Mosca, Verbania, Lodz, Nis, Brescia, Vercelli, Kazan, Soncino, Belgrado, Kragujevac, Acqui Terme, Roma, Trarego/Viggiona, Frassineto Po, Carnago, Vercelli, Foggia, Vercelli.

Molte delle sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche o istituzioni: University of Daegu (Corea del Sud); Politecnico di Valencia (Spagna); Centro di Incisione Internazionale Kaus Urbino (I); Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo (Ra); Kazan State Museum of Fine Arts (Russia); Graphcom Kazan (Russia); Archivio Sartori (Mn); MACBA/Università di Barcellona (Spagna); Città di Nis, Galleria Municipale (Serbia); Pengzhou International Sister Cities Exhibition Hall, Pengzhou (China); Biblioteca Classense di Ravenna (I); Centre Pompidou-Gabinetto delle Stampe (Francia); Biblioteca Stigliani, Matera (I); Rittana (Cn) Palazzo Comunale; Biblioteca Cantonale di Lugano (Svizzera), Club for Unesco Vicenza

Qualcosa in più

"Avatar e Metaverso, la storia di Verdana". L’anno fatale di questa storia si suole indicare nel 2022 e, accingendomi a commentare tali fatti e a valutare gli eventi conseguenti, ritengo opportuno tenere a mente, sia pure per breve tempo, alcuni passi precedenti che vorrei definire propedeutici, prendendo le mosse non tanto dalla storia, quanto dalla letteratura. Prendiamo due testi, uno di ambiente intimo e personale, l’altro sociale e di gruppo, molto diversi tra loro.

Il primo, del 2019, celeberrimo, direi (ma anche l’altro lo è, a dire il vero), si intitola “Ricordi periferici e centrali, re ore davanti allo specchio”; il secondo è nientemeno che il “Catalogo Ragionato dei Sosia di Roberto Gianinetti” del 2020, anno della terribile prima pandemia. Il racconto del ‘19 riguarda un uomo che, davanti allo specchio della sua stanza da bagno, una mattina imprecisata di primavera, osserva i cambiamenti del suo volto sotto l’azione del tempo, della luce e dell’ombra che accarezzano la parete liscia dello specchio. In certi momenti egli sembra ringiovanito, ingenuo, solare; in altri una pallida ombra di se stesso, un essere smunto, grigio, in prossimità del disfacimento.

Il personaggio in questione, presumibilmente l’autore medesimo, in un momento di lucidità, decide di fissare alcune di queste immagini nella sua memoria e, in seguito, di trasferirle su carta, avventurandosi in un territorio in cui, a propria discrezione, diviene artefice, modellatore, truccatore e baro dei cambiamenti e dei miglioramenti fisici di quel volto.

Il Catalogo del ‘20, a due anni di distanza, e unico punto fisso in quell’epoca di ricombinazione genetica e virale, assume la connotazione di un elenco: facce, visi, anatomie, topografie, dati che permettono di catalogare e classificare i singoli individui all'interno di specifiche famiglie di Sosia. Ciascun volto è costruito come un puzzle, i cui tasselli tentano di organizzarsi in precisi distretti anatomici salvo, poi, derogare, lasciando spazio a ulteriori tasselli che, sovrapponendosi, duplicano i territori, come a sottolineare dettagli alternativi nuovi.

Al termine di questo processo costruttivo, ricostruttivo e decostruttivo, cosa rimane? Una raccolta di stampe e una serie di matrici. Nel primo caso un Album fotografico, nel secondo un kit fai da te di chirurgia plastica, il Survival Kit per Sosia.

Gianinetti: un chirurgo- e un giocatore, verrebbe da dire o aggiungere.
Aprendosi ai cambiamenti e alle sostituzioni, nelle ultime righe del suo Catalogo Ragionato, l’autore, per eccesso di egotismo, a mio modo di vedere, o di delirio, giunge persino ad affermare, cito:”...Mi limito alle questioni personali, decisamente pratiche. Io amo Sharon Stone. Per questo ho creato su me stesso il Sosia del marito. Per assomigliare, simulare, intrufolarmi in un'altra vita. Un sistema come un altro per vivere. Perché scandalizzarsi?”
(Jorge Antonio Erudino, Prologo di un Metaverso - 2022)

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