PRO VERCELLI: per la panchina si pensa a Breda
Il destino di Grassadonia pare segnato. L'ex tecnico dell'Entella era in tribuna
Il destino di Grassadonia pare segnato. L'ex tecnico dell'Entella era in tribuna
Zero punti, un goal realizzato, sette subiti, ultimo posto in classifica in solitaria. Peggio di così per la Pro Vercelli non poteva andare in questo primo scorcio di campionato. La sconfitta odierna contro la Cremonese, compagine neopromossa, ha fatto scattare l'allarme rosso e ora si cerca di correre ai ripari, dopo aver, di fatto, gettato al vento mesi di lavoro. Il destino di Gianluca Grassadonia pare segnato, soprattutto dopo le dichiarazioni di Massimo Secondo in sala stampa nel post partita: «Ci prendiamo 48 ore per valutare la situazione. Occorre cercare una strada per uscire da questo problema». Il che, detto in altre parole, potrebbe significare «non possiamo più continuare con questo tecnico, ci prendiamo due giorni per valutare altre situazioni». Se Grassadonia dovesse "saltare", chi potrebbe prendere il suo posto? In settimana erano circolati i nomi di Franco Lerda, ex Vicenza (che oggi era in tribuna ad Ascoli), e quello di Bortolo Mutti, tecnico esperto e che conosce perfettamente la categoria. Nelle ultime ore però ha preso consistenza la possibilità legata a Roberto Breda, allenatore 48enne di Treviso, ex Virtus Entella e Ternana (nelle ultime due stagioni). Oggi Breda era (casualmente?) sugli spalti del Silvio Piola. Se ne saprà di più nelle prossime ore, quando Secondo e il suo staff valuteranno la situazione, mai così tragica da quando la Pro è approdata in serie B. Una somma di errori, inutile negarlo, che oggi porta a questi risultati: il caso Bianchi, quello legato a Curci (con la conclusione di "bruciare" Nobile, oggi autore di una prova decisamente negativa), dichiarazioni in conferenza stampa che potevano essere evitate (per usare un eufemismo...), tifosi che contestano. Insomma, peggio non potrebbe andare. Correre ai ripari ora è obbligatorio ma occorre prima renfdersi conto che non si può, ogni stagione, azzerare tutto quanto costruito la stagione precedente. I progetti non possono nascere sulle ceneri. E il buon Grassadonia, alla fine, pagherà per tutti. Senza essere il solo colpevole...