A Santhià via alle lezioni con il Safe Bubble Device
Una singolare iniziativa nelle scuole santhiatesi per educare al rispetto della distanza.
Il sindaco Angelo Cappuccio con l'assessore Mattia Beccaro all'incontro di martedì scorso.
Santhià si distingue, nel panorama del ritorno a scuola sul nostro territorio, perché sperimenterà un dispositivo particolare, una sorta di allarme che avverte quando il distanziamento di un metro viene meno.
Sul rispetto di tale distanza da lunedì 14 Settembre presso le scuole ed il municipio della città di Santhià, verrà infatti attivato il progetto “Quanto è lungo un metro?”, che ha lo scopo di educare gli studenti a percepire correttamente la distanza di sicurezza.
"Con la dirigente scolastica Nunziatina Mangano - dicono dall'amministrazione - avevamo contattato IOTALAB, la società italiana che, grazie alla partnership industriale con una nota multinazionale, produce e commercializza il dispositivo che sarà utilizzato: Safety Bubble Device.
“Safety Bubble Device" viene già utilizzato in alcune aziende per allertare il personale quando la distanza di sicurezza è stata superata per un tempo sufficiente ad attivare un allarme.
Una scelta fortemente voluta
"Ho voluto fortemente questa iniziativa - dice il sindaco Angelo Cappuccio - e sono molto soddisfatto, proprio per questi motivi ho chiesto a IOTALAB di avviare la sperimentazione a Santhià e quindi di fornirci i dispositivi che saranno utilizzati nei nostri uffici e nelle nostre scuole. Ora più che mai la pubblica amministrazione deve essere esemplare nei comportamenti e nell'applicazione di tutte le procedure che consentano di prevenire la diffusione del virus. Una utile iniziativa che coinvolge dei soggetti privati, ma che parte dalla pubblica amministrazione e passa attraverso la scuola: testimonianza di un'Italia sana, nella quale il settore pubblico sa organizzarsi e collaborare per il bene comune".
"Sanificazione dopo ogni uso"
Al termine di ogni test, i dispositivi saranno sanificati e l'esperienza verrà ripetuta compatibilmente con le attività ordinarie nelle altre classi. I dispositivi sono sintonizzati su frequenze bassissime quindi non comportano problematiche o danni alla salute dei fruitori. Tale sperimentazione non ha costi per il Comune.