Attività di ristorazione e investimenti: ecco quelli più diffusi secondo FIPE

Effettuare degli investimenti rappresenta un’operazione utile, non di rado indispensabile, nei settori economici più disparati, e quello della ristorazione non fa di certo eccezione.
Ma quali sono gli investimenti che più vengono effettuati dagli imprenditori del settore?
È possibile rispondere a quest’interessante domanda facendo riferimento ad uno studio recente, ed assolutamente autorevole, quale l’edizione 2024 del Rapporto Annuale sulla Ristorazione a cura di FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Questo report, che viene pubblicato annualmente, fornisce un quadro nitido su diversi aspetti riguardanti il mondo della ristorazione a 360 gradi; non esitiamo, dunque, e scopriamo che cosa emerge per quel che concerne le tipologie di investimento.
La "top five" degli investimenti nelle attività ristorative italiane
Considerando il 2023, è questo, infatti, l’anno a cui fa riferimento l’edizione più recente del Rapporto Annuale sulla Ristorazione, quella del 2024, al quinto posto della classifica delle tipologie di investimento più frequenti troviamo le attrezzature per la conservazione dei cibi.
Nell’anno in questione, il 10,2% degli imprenditori del settore ha effettuato almeno un investimento di questo tipo, e come si può ben immaginare questa categoria di articoli assume un’importanza indiscussa per questo genere di aziende.
Le normative in materia di sicurezza alimentare, infatti, impongono il rispetto di regole molto stringenti, di conseguenza non si può prescindere dall’utilizzo di strumentazioni professionali, come possono ad esempio essere i congelatori a pozzetto visionabili nell’e-commerce allforfood.com, ideali anche per conservazioni di lunga durata.
Al quarto posto di questa speciale classifica troviamo invece le attrezzature per la refrigerazione; anche questi, chiaramente, sono degli articoli di primaria importanza per le imprese del settore, e devono dunque essere scelti con tutta l’attenzione del caso.
Secondo FIPE, nel 2023 l’11,3% degli imprenditori del settore ha effettuato almeno un investimento di questo tipo.
Entrando nel “podio” e andando così a scoprire la terza posizione, troviamo le attrezzature per il lavaggio: l’acquisto di prodotti di questo tipo è stato un investimento compiuto dall’11,7% degli imprenditori.
Al secondo posto vi è una tipologia di investimento che, probabilmente, potrebbe sorprendere: non si sta parlando, infatti, di un investimento tecnico, men che meno materiale, ma di una spesa comunque preziosissima per il buon andamento del business.
Stiamo parlando degli investimenti in comunicazione digitale, che nel 2023 sono stati compiuti ben dal 13,2% degli imprenditori del settore; un segnale evidente, questo, del fatto che anche i titolari di aziende di questo tipo, non di rado accusati di essere troppo tradizionalisti nel loro stile di management, hanno ormai interiorizzato la grande importanza della promozione online.
I social network, certamente, la fanno da padrona, ma non bisogna trascurare altri canali, quali siti web, annunci pubblicitari, soluzioni SEO e altre strategie di Web Marketing.
L’investimento in assoluto più effettuato in questo settore, invece, è stato l’acquisto di attrezzature per la lavorazione degli alimenti: ben il 14,3% degli imprenditori, infatti, ha effettuato spese di questo tipo per la propria azienda.
Chiaramente, strumenti di questo tipo giocano un ruolo da protagonisti assoluti nelle dinamiche operative di queste aziende, ed essi rappresentano una categoria estremamente ampia e variegata, anche quest'aspetto, certamente, contribuisce al loro primato.
Secondo l'ultimo report, effettuati investimenti in più della metà delle aziende
Ora che si è tracciato un quadro delle tipologie di investimento più frequenti in questo settore, è utile porsi un’altra domanda: ma quanti sono gli imprenditori italiani che effettuano investimenti per le loro attività di ristorazione?
Il Rapporto Annuale sulla Ristorazione 2024 soddisfa anche questa curiosità, rivelando che, nel 2023, i ristoranti per i quali è stato effettuato almeno un investimento sono poco più della metà, più esattamente il 50,3%.