Piano rifiuti: no nuovo inceneritore a Vercelli
Nel Piano Rifiuti approvato dalla Regione Piemonte il cosnigliere Molinari fa mettere nero su bianco il no a ogni ipotesi termovalorizzatore in città
Nel Piano Rifiuti approvato dalla Regione Piemonte il cosnigliere Molinari fa mettere nero su bianco il no a ogni ipotesi termovalorizzatore in città
Dopo nove mesi di confronto il Consiglio Regionale ha approvato ieri il Piano di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione che resterà in vigore fino al 2020. Il nuovo Piano regionale prevede - tra tanti obiettivi - di raggiungere il 65% di raccolta differenziata in ogni ambito territoriale e il 50% del tasso di riciclaggio complessivo oltre a una sensibile riduzione della produzione di rifiuti entro il 2020. Le novità della norma consentiranno di raggiungere tutti gli obiettivi fissati dalle leggi nazionali e comunitarie, che negli ultimi anni si sono evolute trasformando la gestione e valorizzazione dei rifiuti in uno strumento di natura economica oltre che ambientale. I rifiuti non riciclabili - stimati al 2020 complessivamente pari a 671mila tonnellate – saranno smaltiti attraverso la valorizzazione energetica nel termovalorizzatore di Torino Gerbido (346mila tonnellate) o dopo la trasformazione in combustibile solido secondario (96mila tonnellate) al cementificio di Robilante (CN) e in parte in impianti fuori regione. Dal Consiglio Regionale giungono buone notizie. Durante l’estate si era temuto che, grazie al Decreto Sblocca Italia, uno dei 15 nuovi inceneritori previsti dal Governo potesse essere allocato al posto del vecchio impianto chiuso a Vercelli. Il Presidente Chiamparino si era subito dichiarato contrario a tale soluzione. Ieri durante l’approvazione degli Ordini del Giorno collegati è stato approvato il documento presentato da Gabriele Molinari che esclude la possibilità futura di riattivare il termovalorizzatore di Vercelli e crea le condizioni per riqualificare l’area dell’insediamento dimesso. Giovanni Corgnati ha, invece, presentato un documento per impegnare la Giunta a istituire, nell’ambito del riordino delle Province e degli Enti di area vasta, una cabina di regia in materia di nuove autorizzazioni o ampliamenti delle discariche esistenti in Valle Dora. Un risultato rilevante per il territorio. Nel dare la notizia non si può omettere che - per un tragico scherzo del destino - il Direttore Generale della Direzione Ambiente della Regione Piemonte, Ing. Stefano Rigatelli, padre “tecnico” del nuovo Piano rifiuti, si è spento improvvisamente ieri sera a soli 51 anni facendo attività sportiva dopo l’approvazione in aula del documento. La Regione Piemonte perde così tragicamente uno dei suoi più validi e giovani dirigenti.
Fabrizio Finocchi