Politica cittadina

Vercelli: il consiglio comunale boccia l'ambulatorio per i danneggiati da vaccino

I voti contrari sono stati 12, 9 i favorevoli, maggioranza sparigliata sui due fronti.

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Un voto che ha sparigliato gli schieramenti del Consiglio Comunale di Vercelli, quello sull'Ordine del Giorno proposto da Michelangelo Catricalà per l'istituzione di un ambulatorio per i danneggiati da vaccino.

L'esito è stato la bocciatura dell'ordine del giorno con 12 contrari, 9 favorevoli e un astenuto, Andrea Conte (Voltiamo Pagina).

I favorevoli

A favore si sono espressi: Margherita Candeli, Donatella Demichelis, Romano Lavarino, Martina Miazzone, Stefano Pasquino (Fratelli d'Italia); Martina Locca (Lega); Giuseppe Saggia e Giorgio Malinverni (Forza Italia) e naturalmente Michelangelo Catricalà del gruppo misto.

I contrari

Si sono espressi contro: Giovanni Rosario Fortuna, Francesco Iacoi, Alberto Pipitone, Alessandro Stecco, Franco Vercellino (Lega),  Giuseppe Cannata (Forza Italia), Michele Cressano, Alberto Fragapane, Alfonso Giorgio, Manuela Naso (Pd) Renata Torazzo e Pier Giuseppe Raviglione (Siamo Vercelli).

Il dibattito

L'analisi dello specifico punto del Consiglio è durata più di un'ora, con momenti anche un po' agitati. Erano presenti nel settore del pubblico diversi rappresentanti del "Comitato Ascoltami" con le loro magliette, redarguiti dal presidente del consiglio comunale Romano Lavarino per applausi e commenti ad alta voce nel corso della seduta.

Catricalà ha esposto le ragioni dei danneggiati, ricordando che già nel 2021 aveva chiesto l'istituzione di uno sportello per segnalare gli effetti avversi da vaccino Covid e tamponi gratuiti per tutti i lavoratori, proposta poi bocciata. Ha letto un'accorata lettera del Comitato Ascoltami che chiedeva al Consiglio Comunale di Vercelli di intervenire ad aiutare le persone che si sono fidate delle istituzioni vaccinandosi ma poi sono state abbandonate a se stesse quando si sono ammalate.

Un'eventuale approvazione sarebbe stata un caso nazionale, una piccola svolta, almeno simbolica per queste persone.

Negli interventi che si sono succeduti sono uscite diverse sfumature. Nei loro interventi Fragapane e Cressano hanno ribadito perché avrebbero votato no, per una questione di coerenza, per non far passare un messaggio sbagliato riguardo l'efficacia delle vaccinazioni, e poi per non creare "malati di serie A e B" ribadendo che tutti hanno diritto alle cure e che non è un argomento di competenza comunale. "Guardo in faccia le persone che soffrono"  ha detto Fragapane nella dichiarazione di voto, ma ribadendo che come rappresentante delle istituzioni non poteva che votare contro l'ordine del giorno,

Sconclusionato e grandemente fuori tempo massimo l'intervento di Cannata.

Efficaci e chiari quelli di Martina Miazzone, che ha sottolineato la natura non politica della questione ed espresso vicinanza ai danneggiati, stessa posizione espressa da Candeli, equilibrato l'intervento di Saggia, che ha ricordato un po' a tutti che sul covid non c'è ancora una posizione univoca e che gli stessi medici non si trovano d'accordo, ma ha anche chiarito che c'è un dramma vissuto da tante persone e che "Il valore dell'ordine del giorno è stato quello di far aprire un dibattito su questo tema".

Alessandro Stecco ha da parte sua rilevato che l'ordine del giorno non era ricevibile soprattutto per la fase introduttiva e ribadto ciò che aveva già detto al Convegno promosso dal Comitato Ascoltami a Caresanablot, col patrocinio del Comune, ovvero che ci sono dei fondi per i risarcimenti e ci si deve rivolgere ai canali appositi.

Malinverni di Forza Italia ha di fatto lasciato libertà di voto ai singoli componenti del gruppo.

I rappresentanti del Comitato Ascoltami.

E' mancata la volontà di trovare un compromesso

E' mancata la volontà di dialogo, lo ha sottolineato lo stesso Catricalà ricordando che il suo documento era in possesso dei consiglieri da un mese e che però nessuno ha proposto emendamenti.

Michelangelo Catricalà ha concluso che continuerà a battersi sul tema.

Tuttavia il tema è stato recepito in modo trasversale nella maggioranza, determinante la compattezza della Lega sul no all'ordine del giorno.

Rimane senza risposta, anche questa volta, l'elementare richiesta (apartitica e non ideologica) dei danneggiati: "Esistiamo e lo Stato ci deve curare". Ma già il solo fatto di averne parlato ha in fondo aiutato la loro causa.

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