Tari in aumento a Trino: "Costretti da un buco di 230mila euro"
Il sindaco ha ravvisato anche alcune criticità in bilancio
Tari in aumento a Trino: adeguamento al rialzo del 5% circa.
Tari in aumento
«Quest'anno siamo costretti ad applicare un leggero aumento alla Tari, circa il 5%, che per una famiglia media significa circa 15 euro in più all’anno: le spese collegate allo smaltimento dei rifiuti, lo spazzamento stradale, quello manuale, e i costi del personale dedicato hanno subito nel corso del 2018 un adeguamento al rialzo. Abbiamo analizzato con minuzia i conti della Tari, con ragionevole certezza, a distanza di qualche mese dall'insediamento, posso dire di non aver trovato i conti in ordine».
Tasse e tariffe
Il sindaco Daniele Pane annuncia l’aumento della tariffa, ma lancia un allarme Tari. «Abbiamo redatto il bilancio previsionale 2019 - commenta il sindaco -, tenendo conto della distinzione tra ciò che è tassa e ciò che è tariffa. Riguardo le tasse, nessun aumento, anzi abbiamo già previsto in bilancio un minor gettito derivante dalla tassa di occupazione di suolo pubblico, per agevolare le attività commerciali che si doteranno di arredi urbani utili alla riqualificazione della zona. Nei prossimi anni prevediamo di introdurre nuove agevolazioni, non prima di aver rivisto alcune spese che io definisco "anomale" e che, una volta ridimensionate, comporteranno una minor uscita. In merito alle tariffe, l'unica che ci riguarda direttamente e sulla quale ci troviamo con le mani legate è quella dei rifiuti, la Tari. È una tariffa, abbiamo l'obbligo di legge di richiedere una copertura della spesa del servizio pari al 100% del costo».
Pagamenti slittati
Sulla Tari, qual è l’emergenza? «È emersa una situazione preoccupante: da anni, è prassi far slittare alcuni pagamenti sulle annualità successive. Questo dato era già emerso alla fine dello scorso, quando in sede di consiglio comunale abbiamo stanziato circa 110.000 euro, a titolo precauzionale, per coprire alcune spese, che erano state imputate, da chi ci ha preceduto, sul capitolo dedicato al pagamento delle fatture rifiuti anche se non erano ad esso riferibili. A seguito di un'analitica verifica di tutte le fatture emesse da quando, nel 2012 è entrato a pieno regime il servizio del Covevar, è emerso che questo slittamento dei pagamenti era diventata una consuetudine. Questa pesante eredità, da una prima stima, è pari a 230.000 euro, che corrisponde al pagamento di 4 mensilità di fatturazione che si sommeranno alla spesa prevista nel bilancio 2019, anche se non di competenza dello stesso».
Problemi al bilancio
«Questo importo è progressivamente aumentato nel corso degli anni. Nel recente passato, sono stati inseriti pagamenti dapprima imputati con delibere su fondi Scanzano, e poi dirottati, al momento del pagamento, sul capitolo dei rifiuti, diminuendone la disponibilità e causando l'impossibilità di pagare correttamente le fatture rifiuti di competenza dell'anno. Nel 2016, sono pervenute alcune fatture non pagate per un importo pari a circa 55.000 euro riferiti a prestazioni di anni precedenti, liquidate sul capitolo dei rifiuti, che però non è mai stato adeguatamente aumentato causando anche qui lo slittamento dei pagamenti nei bilanci successivi. I casi siano due: o gli assessori all'ambiente e al bilancio di allora, non si sono accorti di nulla, oppure è stata operata una scelta ponderata, in ogni caso è un fatto molto grave. Ad oggi ci troviamo a dover sanare questa situazione che si somma a quella dei mancati incassi della mensa, ricercando ulteriori risorse sul bilancio, con la conseguenza necessaria di non poter rivedere al ribasso le tasse e nemmeno predisporre altri tipi di agevolazioni».