Sanità piemontese ancora in rosso: bisogna risparmiare 100 milioni

Area torinese la più critica. Nel resto della regione Cuneo verso l'indebitamento più importante.

Sanità piemontese ancora in rosso: bisogna risparmiare 100 milioni
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Ancora profondo rosso per la sanità piemontese. La parola d’ordine è risparmiare. Perché non basta essere usciti dal Piano di rientro, si rischia un nuovo buco da oltre 450 milioni di euro.

Sanità piemontese in rosso

Il neo assessore regionale alla sanità Luigi Icardi ha chiesto alle Asl di contenere la spesa di almeno cento milioni:

“In gioco c’è la sostenibilità del Sistema Sanitario piemontese. Perché non possiamo pensare di coprire le perdite tutti gli anni con fondi da cercare da qualche parte e quindi avviandosi, accumulando debito, verso un nuovo piano di rientro”.

Insomma secondo Icardi bisogna risparmiare almeno 100 milioni di euro in tutte le Asl piemontesi. Questo ha chiesto ai direttori generali.

Torino piange, Cuneo non ride

Troppi infatti 454 milioni di euro di perdite lorde previste a bilancio per il 2019 e confermate dall’andamento della spesa da gennaio a oggi.

Sotto la lente in particolare tutta l’area torinese, a partire dagli ospedali del capoluogo con la “Città della salute” che rischia un rosso record da 160 milioni di euro. Quasi altrettanti programmano di spendere – senza le dovute coperture – le Asl dell’area metropolitana a partire dalla Asl “Città di Torino”, che potrebbe arrivare a una perdita di 64 milioni di euro.

Nel resto della regione è la provincia di Cuneo a viaggiare verso l’indebitamento più importante, seguita dalle Aziende Sanitarie di Novara, Alessandria e Vercelli.

Nemmeno gli ospedali fanno eccezione: solo l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara opera in pareggio.

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