Nuovo Dpcm Natale: le opzioni sul tavolo
L'incertezza del governo crea ulteriore incertezza nel Paese.
Oggi, venerdì 18 dicembre, si saprà nel dettaglio che cosa si potrà fare o non fare a Natale e al Primo dell'anno. Sostanzialmente bene poco dal 23 dicembre al 3 gennaio ci sarà un'altalena di zona rossa, arancione e di nuovo rossa, con divieto degli spostamenti, ma c'è da capire ancora bene il discorso dei piccoli comuni, un "Natale con i tuoi" ma e neanche tutti... In attesa di certezze pubblichiamo un'acuta analisi di Pierluigi Lamolea
Il Dpcm 3 dicembre
Perché esistono le regole? Perché servono a dare ordine e certezza alla vita dei cittadini.
Era così anche prima del Medioevo per poi continuare nell’antica Roma con gli editti.
La tragica pandemia da febbraio di quest’anno ha reso incerta la nostra vita ormai vissuta ogni giorno tra decreti legge, decreti del Presidente del Consiglio e ordinanze regionali.
Dal 3 dicembre l’ennesimo DPCM del 2020 ha stabilito le nuove prescrizioni per il periodo natalizio. E noi ci siamo organizzati, come i ristoranti che hanno comprato provviste, aperto le prenotazioni ai tavoli e chiamato i camerieri. Abbiamo fatto affidamento su queste regole e ci siamo preparati per un Natale diverso. Consapevoli di fare uno sforzo individuale nell’interesse di tutti, proprio come l’idea del filosofo Jean-Jacques Rousseau che nel 1700 spiegava la differenza tra volontà individuale e interesse generale.
Regole di nuovo modificate
Adesso però la situazione è diversa perché le regole appena modificate vengono rimodificate con delle nuove a cui si rincorre il sentito dire che preannuncia ulteriori nuove regole. Sono almeno tre giorni in cui si preannunciano nuove regole. Che non arrivano. L’Italia sarà tutta di colore rosso, di colore arancione rinforzato o di qualche altro nuovo colore? Guardiamo in continuazione siti internet e seguiamo notiziari per cercare di apprendere l’ultima novità. Con un’incertezza imbarazzante e disarmante.
Uno Stato incerto
Avrebbero dovuto arrivare mercoledì, poi ieri. Forse arriveranno oggi. Forse.
Stiamo subendo un pericoloso attentato alla certezza del diritto. Uno Stato che cambia le regole a una settimana dal Natale, dopo aver incentivato i propri cittadini a uscire per spendere nei negozi di vicinato con il «cashback» non può essere considerato autorevole e rispettato.
Perché uno Stato incerto trasmette incertezze e alimenta la volontà di raggirare le regole difficili da metabolizzare. Questa situazione ha generato un danno incalcolabile sia per noi cittadini sia per l’immagine dell’Italia.
Pierluigi Lamolea