Ketty Politi: la ricordiano con un'intervista del 2019

Ketty Politi: la ricordiano con un'intervista del 2019
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Nel 2019, a pochi mesi dall'inizio del suo terzo mandato come assessore alle Politiche Sociali Fabrizio Finocchi, sul nostro settimanale Notizia Oggi Vercelli, aveva intervistato Ketty Politi, ripubblichiamo l'intervista perché in essa, anche se ovviamente datati a quel periodo, si ritrovano i temi cari a Ketty e anche lo stile con cui li ha sempre portati avanti.

L'intervista del 2019

Si è occupata per i dieci anni del Corsaro I di un tema delicato come quello dell’assistenza ed è stata rieletta nel 2014 in minoranza, per poi lasciare il Consiglio Comunale per ragioni personali nel 2017. Pur non avendo neppure sfiorato l’elezione questa primavera, il Sindaco ricordando il lavoro fatto insieme la ha nuovamente voluta al suo fianco.

Le cinque domande

Come è nato il rapporto di stima, fiducia e amicizia che la lega al Sindaco Andrea Corsaro?

Ci conosciamo dal tempo delle scuole elementari, infatti siamo coetanei. Dopo dieci anni di Amministrazione Corsaro la fiducia e la stima tra noi si è consolidata; negli anni in minoranza mi è stato di supporto in molte occasioni per organizzare il lavoro di opposizione ed ora abbiamo ripreso il nuovo percorso amministrativo, sicura di poter contare sempre sul suo aiuto e sulla squadra di cui facciamo parte.

Su quali temi si è concentrato il suo lavoro in questi primi mesi di mandato?

Da subito sull'emergenza per le morosità degli inquilini nei confronti di ATC, riunendo i tavoli tecnici e proponendo molti piani di rientro. Su tutele e amministrazioni di sostegno stiamo affrontando velocemente il pregresso ed assumiamo nuove tutele. Abbiamo riunito i tavoli sulla disabilità, sull'anti spreco e la rete anti violenza per proseguire nei progetti avviati e condivisi con gli enti del territorio e del terzo settore.

Il ruolo di Assessore all’assistenza è cruciale in un momento economico che ha “lasciato indietro” molti nostri concittadini: come ha impostato il lavoro e come si rapporta con chi si rivolge al Comune per avere aiuto?

Ricevo da giugno molti cittadini che chiedono colloqui, in genere per problematiche di disagio economico o sanitario, o necessità di supporto familiare. Con il servizio sociale poi analizziamo le problematiche ed interveniamo con progetti mirati per i nuclei già in carico al servizio oppure su nuovi casi, quando la situazione lo permette ed i cittadini concordano di aderire ai progetti loro proposti. Infatti ci tengo a sottolineare che non favoriamo l'assistenzialismo fine a sé stesso, non essendo il Comune un bancomat e neppure un'agenzia immobiliare gratuita. Le proposte di recupero delle situazioni disagiate vanno condivise e i percorsi devono essere seguiti dagli utenti, per ottenere i risultati sperati.

Ci può dire in che stato di salute ha trovato l’assessorato dopo cinque anni?

Ho ritrovato i collaboratori del passato, tutti da sempre motivati e professionali, oltre a diverse nuove figure che sto conoscendo ed apprezzando. Alcune criticità a cui abbiamo già posto rimedio riguardavano carenze di personale per pensionamenti, la necessità di riavviare il coordinamento del centro famiglie di Villa Cingoli e della Cascina Bargè. La mancanza di dirigente a tempo pieno per il settore sociale è stata subito affrontata dal Sindaco e dalla Giunta ed a breve si risolverà.

Qual è l’obiettivo più importante che si pone di conseguire durante il suo mandato?

Avrei intenzione di potenziare il servizio minori, con più personale dedicato e strutture diurne di accoglienza, per la prevenzione del disagio familiare; di regolamentare in modo più efficace la prima e seconda accoglienza in case di emergenza e locali adibiti a tale bisogno, di proprietà comunale o con protocolli di cogestione con altri proprietari. Partecipare a bandi e reperire maggiori risorse per attuare progetti di rete a diretto vantaggio delle persone in stato di disagio. Promuovere formazione e aggiornamento professionale (non durante le ferie o i week end per problemi di personale ridotto), tavoli di confronto e momenti di condivisione delle tensioni e delle problematiche, a diretto vantaggio degli assistenti sociali e degli educatori, che affrontano sempre più problemi nello svolgimento dei difficili compiti di cura e aiuto agli utenti. È importante prevenire i disagi, garantendo da un lato la sicurezza del personale, ma anche i diritti dei cittadini che se frustrati aumentano il rischio di stress nei confronti del servizio sociale. La proposta migliore è quella di dotarsi di sufficienti risorse sia di personale, sia di servizi di prevenzione del disagio a favore della cittadinanza.

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