Il No alla "stanza degli abbracci" è un grave errore
La mozione del Pd chiedeva solo di valutare la fattibilità. Ne va anche della salute mentale degli ospiti.
Nella foto una stanza degli abbracci in una Rsa della zona di Treviso.
"Cari consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia, caro Sindaco, forse non avete capito che nella foga di bocciare ogni nostra proposta, non danneggiate il Partito Democratico o la minoranza, ma fate del male principalmente a voi stessi e ai cittadini vercellesi".
Determinante il voto del Sindaco
Così conclude la sua nota Alberto Fragapane capogruppo Pd in Consiglio Comunale, nel commentare la bocciatura,12 contro 11, con il voto determinante del Sindaco e tre astenuti, della mozione che doveva dare mandato ai consiglieri di nomina comunale nel Cda della Casa di Riposo di piazza Mazzini di valutare la creazione di una "stanza degli abbracci", sul modello di alcune iniziative in altre parti d'Italia. Per capirsi sarebbe un ambiente diviso in due da una cortina di cellophane particolare che garantisce totale isolamento, ma che permette di abbracciare i propri cari e visite in piena sicurezza.
Un NO senza senso
La risposta è stata NO, a prescindere, "troppo pericoloso". Ma non si trattava di decidere nulla. solo di avviare un iter, affidato ad esperti. che alla fine avrebbero potuto dire: "non si può fare perché...", oppure "si può fare se..." dando le direttive utili.
Non tutta la maggioranza è stata per questo no a prescindere ma non è bastato. Sarebbe invece importante che le forze politiche capissero che quando un progetto della minoranza, in questo caso un semplice input esplorativo, è valido, lo si dovrebbe valutare in maniera non politicizzata.
La pena dei familiari dei ricoverati
Chi scrive sa per esperienza personale quanto sia lacerante non poter essere presenti a sostenere un proprio caro. Il problema principale è che alcuni ricoverati, senza lo stimolo delle visite dei familiari, rischiano un tracollo psicologico, in parte già in atto. Non voglio dilungarmi sul caso personale, ma credete che veder avanzare sprazzi di demenza, che altrimenti si sarebbero potuti contenere meglio, è quasi penoso come subire un lutto. Si può morire dentro rimanendo sani nel fisico. La stanza degli abbracci pare una soluzione possibile, dove sarebbe il rischio?
Ci sono anche i tamponi rapidi
Il personale è ridotto? Bene, si studi il modo di coinvolgere i volontari della Croce Rossa, o altri ugualmente qualificati, nella gestione delle visite.
Ma direi di più, ci sono i test rapidi Covid che danno la certezza di essere negativi in pochi minuti, penso che i familiari siano disposti anche a questa procedura.
Prima della zona rossa si potevano visitare una volta alla settimana tenendo la distanza. Si potrebbe ripristinare o con il test preventivo o con la realizzazione dell'ambiente sopra descritto, magari con entrambe le misure. Sarebbe già qualcosa, anche se non basta.
Ma poi, dall'inizio della chiusura delle Rsa molte strutture si sono attrezzate con video-chiamate, possibile che nemmeno quello si possa fare in Piazza Mazzini?
Allestite la stanza almeno per Natale
Essendo una decisione autonoma, che la struttura potrebbe prendere comunque, la "stanza degli abbracci" sarebbe un bel regalo di Natale.
Sono testimone di come il personale impegnato nella Rsa di piazza Mazzini sia preparato e sollecito nell'assistere gli ospiti, anche in situazioni difficili.
E' uno staff valido e con le giuste direttive, e sempre con le dovute precauzioni, potrebbe benissimo gestire. magari con un aiuto, un Natale più sereno per ospiti e loro famigliari. Anche solo per un abbraccio attraverso la plastica.
Il comunicato del Pd
Vogliamo ringraziare innanzitutto, da cittadini oltre che da rappresentanti politici, i consiglieri comunali della minoranza - SiAmo Vercelli, Voltiamo Pagina, Movimento 5 Stelle – e della maggioranza – Cambiamo e Forza Italia -, che hanno sostenuto con noi la proposta nel dibattito e in votazione.
Abbiamo visto come il Sindaco Corsaro abbia scelto senza alcun dubbio di seguire Lega e Fratelli d’Italia nel bocciare una proposta che chiedeva solamente di lavorare per individuare misure mirate a facilitare la relazione tra gli ospiti della casa di riposo e i loro cari, che non imponeva alcun modello né forniva soluzioni semplici a problemi di cui abbiamo sempre riconosciuto la complessità. La votazione favorevole del neonato gruppo Cambiamo e l’astensione di Forza Italia fanno capire che c’è una parte della maggioranza che è disposta a ragionare sui temi, a prescindere dalle bandiere politiche.
"Persa un'occasione"
Vercelli ha perso l’occasione di mandare un messaggio forte di attenzione verso il grande tema delle conseguenze sociali dell’isolamento che la pandemia ci sta costringendo, che non vuol dire sottovalutare l’aspetto sanitario (la priorità in questa fase), ma capire che ci sono categorie sociali, persone, che hanno necessità di supporto anche da un punto di vista relazionale. Umano.
Gli ospiti delle case di riposo e gli anziani sono tra le categorie più (doverosamente) protette e di conseguenza, per lo stesso motivo, penalizzate da un punto di vista della possibilità di vedere e parlare con i propri figli, parenti, nipoti.
Ci è stato detto aridamente che la stanza degli abbracci, che abbiamo visto in Veneto, in Emilia Romagna, in Piemonte stesso, è un qualcosa di pericoloso e impossibile da implementare a Vercelli. Avremmo preferito se ce lo avessero detto i rappresentanti della casa di riposo, che sicuramente hanno maggiore consapevolezza di tutti noi, ma soprattutto ci sarebbe piaciuto che i consiglieri avessero letto e capito il messaggio che la mozione voleva portare. Un messaggio politico di empatia, comprensione delle problematiche e rispetto per il dramma che tanti stanno vivendo.