Diserbanti: una proposta M5S perché la Regione li vieti nei centri abitati
Una modifica di legge che nasce dall'impegno del consigliere comunale vercellese Michelangelo Catricalà.
Nella foto il consigliere comunale del M5S Michelangelo Catricalà
Una battaglia vercellese, portata avanti con ostinazione dal consigliere comunale di Vercelli del Movimento Cinque Stelle Michelangelo Catricalà, fa da stimolo per una proposta di modifica della Legge regionale sull'argomento, che vieti l'utilizzo di diserbanti pericolosi nei centri abitati, avanzata dal capogruppo del Movimento in Consiglio Regionale Sean Sacco.
Lo rendono noto in un comunicato congiunto.
"Modificare la legge sui diserbanti"
"Stop al glifosato ed a tutti i diserbanti chimici pericolosi nei centri abitati. E' la proposta del Movimento 5 Stelle, contenuta in una mozione a prima firma Sean Sacco, che ha come obiettivo la messa al bando di qualsiasi formulato chimico pericoloso nei centri urbani, privilegiando il diserbo meccanico o fisico in tutti i casi in cui sia possibile, compresi metodi biologici alternativi .
Il documento, in particolare, impegna la Giunta regionale a modificare l'ormai datata legge regionale 76 del 28/12/1989 per vietare l'uso di prodotti fitosanitari pericolosi in tutte le aree frequentate da gruppi vulnerabili o comunque frequentate dalla popolazione, come ad esempio: parchi e giardini pubblici, campi sportivi, fioriere, vasi e aiuole, piste ed aree ciclabili, aree cani, campeggi, aree sosta camper, orti urbani, percorsi salute, fitness, sentieri natura, alberate stradali, aree cimiteriali, aiuole spartitraffico e rotonde, traversine tram, marciapiedi ecc....
Si prevede inoltre la promozione di momenti di formazione ed informazione con gli enti locali, la pubblicizzazione degli interventi di diserbo effettuati dagli enti locali (come il crono programma) e l'introduzione di sanzioni in caso di inosservanza.
Serve il principio di precauzione
E' necessario mettere in campo il principio di precauzione, a tutela della salute dei cittadini piemontesi. Soprattutto dopo la classificazione del glifosato come “probabile cancerogeno sugli umani” da parte dell'IRAC International Agency for Research on Cancer e dopo i patteggiamenti di oltre 10 miliardi di dollari da parte della Bayer, azienda produttrice, per danni correlati all'uso dell'erbicida, come il linfoma di non Hodgkin.
Auspichiamo un'ampia convergenza da parte di tutte le forze politiche su questo documento, per raggiungere un obiettivo importante e comune come la tutela della salute dei cittadini piemontesi".