Discarica Amianto - Il Pd: "Alla Regione non interessa la salute dei cittadini"
La vicenda della discarica di Amianto che un'azienda vorrebbe realizzare a Salussola, cioè al Brianco, formalmente in provincia di Biella ma praticamente alla periferia di Santhià, va avanti ormai da anni fra ricorsi e conferenze dei servizi. Un progetto fortemente avversato da tutto il territorio, ma che ha avuto una sorta di "consacrazione" dalla Regione Piemonte.
In merito interviene Monica Canalis vice segretaria Pd del Piemonte e consigliera regionale.
"La Regione sacrifica la salute e l'ambiente"
«Il Piemonte ha una triste storia legata all’amianto, eppure la Giunta Cirio sembra dimenticarla e, a fronte del progetto di una discarica per materiali contenenti amianto in località Brianco, a Salussola (Biella), sacrifica ancora una volta la salute e l’ambiente sull’altare del business.
Infatti, non solo la Regione ha proposto la discarica di Salussola come opera finanziabile con il Recovery Plan, per un importo di 2 milioni di euro, ma l’assessore Matteo Marnati, rispondendo in Aula al mio Question time, ha dichiarato che “non esistono evidenze di danno alla salute” e di aumento di rischio di tumore, conseguente all’ingestione delle acque contaminate da fibre di amianto.
Non solo, ha aggiunto che il contesto piemontese soffre di una carenza di impianti, che nell’area non ci sono vincoli paesaggistici e che la Regione non parteciperà alla Conferenza dei Servizi a cui era stata invitata dalla Provincia di Biella. Ed è chiaro che la rinuncia alla partecipazione equivarrà ad un assenso all’opera».
Così la vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale, a margine del dibattito in Consiglio regionale sul Question Time relativo al progetto di discarica nel biellese.
"In tanti contrari all'impianto"
«Le prese di posizione contro il progetto sono state numerose, dall’Ordine dei Medici di Biella ai Comuni del territorio ai Comitati spontanei, che hanno raccolto 13.000 firme e coinvolto migliaia di persone in una pacifica marcia di protesta nel dicembre 2019. L’impianto si collocherebbe su suolo agricolo di pregio, in adiacenza ad altri lotti in cui cresce il DOP Riso di Baraggia biellese e vercellese.
Questo suolo è inoltre indicato come zona di ricarica di falda degli acquiferi profondi, utilizzati per il consumo umano, meritevoli quindi di una tutela assoluta.
Siamo di fronte a una grave sottovalutazione: se l’acqua potabile viene contaminata con fibre di amianto queste si immettono in atmosfera attraverso gli usi domestici, contaminando biancheria e qualsiasi oggetto venga lavato, favorendo l’inalazione di fibre che dall’acqua passano ai tessuti e da questi all’aria. Avremmo voluto sentir dire che non vi è rischio di contaminazione delle falde, e non che tale rischio sia, in fin dei conti accettabile.
"Cirio dimentica la sua stessa battaglia da europarlamentare"
Peraltro, il Presidente Cirio pare essersi dimenticato che quando era europarlamentare, aveva interessato il Parlamento Europeo ai pericoli ambientali della Valledora. Oggi a Salussola e nella Valledora bisogna tutelare il patrimonio agricolo ed ambientale, non fare finta di ascoltare i territori e poi scegliere il business. Se il Piemonte ha carenza di impianti di stoccaggio dell’amianto, la Giunta vada a collocarli in aree idonee»