Bagarre nucleare

Deposito Nucleare a Trino: il Pd chiede l'immediato ritiro dell'auto candidatura

Nella giornata di oggi, mercoledì 24 gennaio 2024, il voto della Camera decisivo per l'iter dell'impianto

Deposito Nucleare a Trino: il Pd chiede l'immediato ritiro dell'auto candidatura
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Sale la fibrillazione intorno a quello che si sta prospettando come un vero e propri iter normativo che pare studiato su misura per rendere possibile l'ipotesi del deposito nazionale delle scorie nucleari a Trino.

Dopo i primi allarmi di Rifondazione Comunista Piemonte anche il Pd, con due distinte note, una collegiale, Pd di Trino, Pd Regionale e il parlamentare Fedrico Fornaro e l'altra inviata dai consiglieri del gruppo di minoranza nel Consiglio Comunale di Trino.

"Il sindaco ritiri subito l'autocandidatura"

Ed è proprtio da quest'ultima che iniziamo il resoconto "Chiediamo che il Sindaco ritiri subito l’autocandidatura: le regole del gioco stanno cambiando giorno dopo giorno e non c’è più un attimo da aspettare". E' la richiesta avanzata dai consiglieri di "Impegno per Trino e Robella".

"Dopo il voto delle Commissioni Ambiente e Attività produttive di oggi - martedì 23 gennaio - il nuovo testo della norma recita: “Le aree autocandidate possono essere riconsiderate per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto” che in altre parole significa che la peggior politica vuole fare in modo che ci sia una fattibilità tecnica a prescindere.

È questo il percorso pensato da Pane quando ha mandato la sua lettera di autocandidatura? Beh, se non era questo, poteva anche immaginarselo che le regole del gioco potevano cambiare.

Trino è stata autocandidata sulla base di una norma ancora in fase di modifica e con regole del gioco non chiare. Abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione anche in Consiglio Comunale ma la maggioranza non ha ascoltato e ora? Ora deve avere il coraggio di tornare sui suoi passi perché non può permettere che la città e il territorio diventino uno strumento in mano ad un Governo e a forze parlamentari che non tengono conto della sicurezza e delle indicazioni tecniche e scientifiche.

La versione finale del Decreto che approderà mercoledì alla Camera dei Deputati per la conversione in legge, non dà scampo. Un territorio può sempre diventare idoneo, in qualche modo si farà, all’italiana, insomma, indebolendo i criteri di sicurezza, a favore di criteri politici e della convenienza del momento.

Ciò è avvenuto in maniera particolarmente sfacciata: a volte bisogna leggere tra le righe, altre volte è talmente esplicito da risultare imbarazzante. Con un lessico più garbato (ma con contenuti preoccupanti) ci pensa il Ministro Pichetto Fratin che parla di una “procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), intervenendo incidentalmente sul procedimento esistente con una rinnovata valutazione degli effetti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale”.

E cosa sarebbe questa rinnovata valutazione, in cosa consisterebbe e perché deve essere rinnovata, ovvero differente, rispetto alle valutazioni già effettuate in sede di definizione della CNAPI e della CNAI?

Se questo è il clima, non possiamo aspettare gli esiti di una rivalutazione, che rischia di avvenire con regole che nemmeno conosciamo, ma che sicuramente saranno meno stringenti (e quindi in grado di garantire meno sicurezza) rispetto a quelle attuali".

La nota con il Regionale del Pd e il deputato Fornaro

Più o meno sullo stesso tenore è anche la nota firmata da Patrizia Ferrarotti (Consigliera comunale a Trino), Domenico Rossi (segretario regionale PD Piemonte) e Federico Fornaro (parlamentare PD).

Al centro c'è sempre lo stesso emendamento incriminato

"Come se non fosse bastato il colpo di mano di un mese fa del Governo - si legge - che, attraverso il Decreto “Energia”, ha introdotto la possibilità di autocandidature anche da parte di quei Comuni ritenuti non idonei, ora arriva l’approvazione, in occasione della seduta congiunta delle Commissioni Ambiente (VIII) e Attività Produttive (X) di un emendamento presentato dai Parlamentari di Azione Benzoni e Ruffino e fatto proprio dal Governo, che stravolge ogni logica..."

"Un atto irresponsabile della destra"

Patrizia Ferrarotti, Consigliera comunale a Trino, riprende quanto già evidenziato dal precedente comunicato, mentre il segretario regionale del PD Piemonte Domenico Rossi sottolinea: "La destra al Governo compie un atto irresponsabile mostrando il suo totale disinteresse per le indicazioni tecniche e scientifiche e di fatto svuotando di efficacia la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, con il risultato di mettere in pericolo un intero territorio al quale esprimo tutta la mia vicinanza" e nel contempo ricorda: "il Presidente Cirio ha preso le distanze dall’autocandidatura trinese ma, ad oggi, non ha assunto alcun atto che blocchi questo potenziale pericolo".

"Sì al deposito nazionale ma con regole certe"

Anche Federico Fornaro, che ha portato la vicenda in Parlamento, interviene a commento dell’emendamento approvato dalle Commissioni: «il Partito Democratico, a tutti i livelli, ha sempre sostenuto la necessità di realizzare il Deposito Nazionale, un’infrastruttura strategica per il Paese, ma nel quadro di regole certe e basate su criteri di sicurezza definiti a livello internazionale. Per questo ci siamo opposti da subito all’ipotesi delle autocandidature al di fuori della CNAI, così come denunciamo adesso queste ulteriori modifiche che sono inaccettabili e pericolose".
L'esame del disegno di legge di conversione del decreto 9 dicembre 2023, n. 181 vedrà le sue battute finali e poi il voto dalle 16,15 alla Camera dei Deputati.
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