Ambiente

Deposito Nucleare a Trino: bordate di NO e una petizione on-line

Cresce a dismisura il fronte dei contrari ma spunta anche un emendamento al decreto per agevolare l'ammissione della proposta

Deposito Nucleare a Trino: bordate di NO e una petizione on-line
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Come ormai è arci noto a tutti l'auto candidatura del Comune di Trino ad ospitare il deposito nazionale delle scorie sta suscitando una mobilitazione senza precedenti. Anche gli stessi compagni di area politica del sindaco Daniele Pane, l'unico finora a perorare con convinzione l'ipotesi, non sembrano per nulla d'accordo, almeno a giudicare dalla recente levata di scudi dei comuni entro i 25 chilometri dal possibile sito, riunitisi in Provincia venerdì scorso. Più o meno nello stesso momento è uscita anche la proposta di Daniele Pane per un referendum cittadino, nel caso che si arrivi al dunque, mentre fioccano comunicati critici da partiti di sinistra, associazioni e del Comitato Tri-NO.

Ma al Governo e ad alcune parti politiche fa molto comodo che qualcuno si offra ad ospitare il contestato deposito che ovviamente nessuno vuole. Nessuno dei territori "selezionati" si fa avanti? Invece di varare un provvedimento che fissi d'imperio, un sito, il più adatto fra i 51 stabiliti, come sarebbe logico. Si cerca un volontario nel resto d'Italia giudicato NON IDONEO.

L'allarme di Rifondazione Comunista

E su questo aspetto c'è un ulteriore allarme, lanciato da Rifondazione Comunista del Piemonte, riguardo un emendamento del Decreto che ha reso possibile l'aauto candidatura di Trino, ma che deve ancora passare dalle Camere.

“Non c’è fine al peggio nella vicenda del deposito nazionale per le scorie nucleari – ha infatti dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC-SE per il Piemonte e la Valle d’Aosta –. Le derive politiche, amministrative, democratiche e normative, che nelle scorse settimane hanno caratterizzato le mosse dell’area governativa e del sindaco di Trino, devono essere aggiornate con l’apporto di un emendamento di Azione al DL 181 in fase di conversione”.

L'emendamento di Azione

“All’articolo 11 parla del deposito nucleare nazionale, risulta ufficialmente depositato l’emendamento proposto dagli onorevoli Fabrizio Benzoni e Daniela Ruffino (Azione), che aggiunge al testo dell’articolo 11 del Decreto-Legge 181 le seguenti parole:… la Sogin S.p.A. accerta che eventuali aree autocandidate non presenti nella CNAI fossero risultate non idonee per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto definitivo del Deposito Nazionale o per non conformità a criteri di esclusione, di cui alla Guida Tecnica ISPRA n. 29, afferenti a vincoli territoriali nel frattempo decaduti o sostanzialmente modificati”.

“Intendo qui ricordare che i criteri di esclusione elencati della Guida Tecnica 29 di ISPRA (ora ISIN) e validati dalla Agenzia internazionale per l’Energia Atomica IAEA, escludono, ad esempio, le aree con rischio sismico e quelle con falde acquifere superficiali, ecc. Per quella via si stabilisce obbligo ad avere una serie di salvaguardie naturali di base, alle quali devono poi essere sommate le varie salvaguardie artificiali di tipo tecnologico, quali ad esempio la costruzione di tipo antisismico o l’impermeabilizzazione e l’elevazione del deposito, ecc. Come ha già avuto modo di sottolineare Legambiente del vercellese occorre dunque ribadire che i criteri di esclusione spingono verso aree in cui si possano riscontrare tutte le condizioni di sicurezza naturali a cui sommare quelle di tipo tecnico-costruttivo. Si parla in questo caso, e solo in questo, di ridondanza della sicurezza, proprio perché servono i due elementi: naturale ed artificiale. Per queste ragioni, dal testo dell’emendamento va assolutamente eliminata la frase: “per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto definitivo del Deposito Nazionale”.

Una petizione on-line per dire NO

Il trinese Giuliano Prinzivalli ha aperto una petizione on-line. Il link è il seguente
https://chng.it/YTFByYQpYq

"Vi chiedo supporto a nome mio del Comitato Tri-No - scrive Prinzivalli e di tutti gli abitanti di Trino Vercellese e zone limitrofe che si stanno battendo contro questa decisione del sindaco nonostante Trino Vercellese sia stata riconosciuta zona non idonea a diventare deposito di scorie nucleari nazionale.

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