La minoranza protesta

Consiglio aperto di Trino sul nucleare: il Comune rifiuta la richiesta di una sede più ampia

Rammarico per una scelta che lascia fuori tanti cittadini da un'assemblea determinante per il futuro della città

Consiglio aperto di Trino sul nucleare: il Comune rifiuta la richiesta di una sede più ampia
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Domani, giovedì 11 gennaio 2024, a Trino si riunirà una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, aperta al pubblico, indetta per un confronto sul tema della eventuale candidatura per il Deposito Nazionale delle Scorie, tre esperti per l'amministrazione e tre per il gruppo di minoranza spiegheranno i pro e i contro nell'ospitare il deposito sul territorio comunale. Una riunione importante per il futuro della città. L'appuntamento è per le ore 21 alla sala consiliare in Biblioteca.

Uno spazio, però, che il gruppo di minoranza di "Impegno per Trino e Robella" non sarebbe adeguato ad ospitare tutti coloro, e sono tanti, che vorrebbero far capire con la loro presenza che esiste una forte contrarietà. Per questo avevano richiesto che venisse spostata in una sede più ampia.

"Rammarico per il no del Comune"

Ma tale richiesta non è stata accolta, per cui nelle scorse ore il gruppo di minoranza ha inviato un comunicato per esprimere delisione e dissenso per tale scelta.

"Apprendiamo con rammarico la scelta del Sindaco di non spostare la sede dell’adunanza del Consiglio Comunale straordinario ed aperto del giorno 11 gennaio. L’articolo 10 del Regolamento delle Adunanze prevede che per “ragioni di carattere sociale” la sede ordinaria possa essere cambiata. L’argomento del Consiglio rappresenta ad oggi l’unico momento di confronto ufficiale su un tema delicatissimo ed importantissimo che ha un interesse enorme da parte della cittadinanza per cui è ragionevole aspettarsi una partecipazione ampia.
La sede della Biblioteca civica, tenuto anche conto che alcuni posti sono gia stati riservati, non è adeguata all'argomento dell'adunanza ed alle aspettative di partecipazione che, invece, si deve sempre agevolare come base di un confronto democratico".

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