Catricalà (M5S): "Acqua pubblica, una maggioranza disattenta che stravolge le mozioni"
Il consigliere comunale critica aspramente l'operato della maggioranza politica vercellese
Il consigliere comunale critica aspramente l'operato della maggioranza politica vercellese
Un comunicato stampa durissimo con cui il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Michelangelo Catricalà critica aspramente l'operato della maggioranza politica vercellese. Ecco il testo integrale delle dichiarazioni del consigliere penta stellato: “La maggioranza ha svuotato il senso della nostra, e quel che è peggio, della loro mozione sull'acqua pubblica. Di fatto con le “oculate” modifiche apportate, sono stati volutamente tagliati quei passaggi essenziali che all’interno del documento ponevano con forza l’accento non solo sui passi da fare e sul percorso da intraprendere per ripubblicizzare l’acqua, ma stravolgendone il contenuto, si è voluto tutelare in qualche modo la libertà da parte dei gestori di agire sulle tariffe. Dalla mozione sono stati depennati tutti gli impegni richiesti per salvaguardare il servizio idrico sottraendolo alle logiche di profitto economico. Il sottoscritto, attraverso la nostra mozione, prontamente bocciata da tutta la maggioranza aveva proposto di integrare nello Statuto comunale, richieste fondamentali come il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona. Privare l’uomo del bene primario, qual è l’acqua, vuol dire umiliarlo, privarlo della dignità, isolarlo dalla vita reale e sostenibile. Ritengo che la risposta avuta dalla maggioranza abbia quanto meno dell’incredibile, affermando cioè che aggiungere nello Statuto tali richieste fondamentali farebbe diventare lo stesso un’enciclopedia della Treccani! Ma secondo voi, cari cittadini, è plausibile una tale risposta? E’ questa la vera motivazione? Ritengo che bisognerebbe avere un po’ più di rispetto per le persone e per i Consiglieri, che hanno udito tali affermazioni. Un restyling, che riflette l’ultimo “regalo” fatto dal Pd agli italiani in Commissione Ambiente alla Camera con l’emendamento “privatizzazione”: l’abrogazione dell’articolo 6 del progetto di legge sull’acqua e con esso l’obbligo che la gestione dei servizi idrici sia pubblica. Un emendamento che affossa la volontà di 27 milioni di italiani, come ha commentato la stessa Federica Daga (deputata del M5S, nonché prima firmataria della legge sull’acqua pubblica). Ma tornando alla nostra realtà, nella mozione si dà delega al sindaco di convenire con Iren, nella prima Assemblea Straordinaria prevista dall’Accordo Quadro al fine di procedere con la definitiva stesura dello Statuto Sociale di Atena che si auspica contenga una modifica che garantisca una serie di impegni da parte dell’Azienda: leggendo tra le righe, lasceranno margini all’azienda per definire meccanismi particolari di modulazione delle tariffe su base sociale che tengano conto delle utenze economiche svantaggiate (sempre se ovviamente converrà alla multiutility che di fatto ormai ha la maggioranza assoluta in Atena). D’altro canto lasciando via libera all’esecuzione della delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas in tema di nuove tariffe dell’acqua, pare poco credibile che queste possano essere realmente eque ed adeguate ad un’utenza sempre più vessata da logiche dettate prevalentemente dal profitto: il numero di contatori piombati nella sola città di Vercelli proprio tra le fasce più deboli della popolazione pone forti dubbi sul futuro operato di questi soggetti”.