CASO SLOT: la retromarcia del Sindaco contraria al pensiero di Bobba
In città è polemica accesa dopo la scelta di riaccenderle di giorno alimentando il gioco patologico,
In città è polemica accesa dopo la scelta di riaccenderle di giorno alimentando il gioco patologico,
Non si spegne l'eco di polemiche per la decisione del sindaco Maura Forte di riaccendere le slot machines di giorno e rianimare così l'orgia di soldi buttati via in videopoker e videolottery. L'ordinanza del sindaco di Vercelli, che cancella clamorosamente la scelta fatta solo due mesi prima di spegnere le macchinette mangiasoldi tra le 11 e le 16, combattendo così in maniera diretta il gioco d'azzardo tra i giovani, fa chiaramente a pugni contro la campagna di prevenzione alle ludopatie mandata avanti dal Sistema Sanitario Nazionale e, per conseguenza, dall'Asl di Vercelli. Spegnere le slot dalle 4 alle 10 è un'assurdo bello e buono. La notizia non sarà andata giù, sicuramente, all'onorevole Luigi Bobba che probabilmente non mancherà di rimarcarlo alla stessa Forte al prossimo incontro nella sede del PD di via Giovine Italia. Nel febbraio del 2014, infatti, il deputato vercellese prese una posizione molto netta nei confronti del gioco d'azzardo: "Un vero cancro che divora tante famiglie e fa crescere le ludopatie. Ho sempre creduto in questa tematica". Le parole dell'onorevole Bobba erano a contorno della notizia del provvedimento di delega al Governo per la riforma del sistema fiscale che - all'articolo 14, conteneva principi innovativi per la regolazione del gioco d'azzardo legale: tra questi l'attribuzione ai Sindaci di poteri specifici per le autorizzazioni alle aperture di nuove sale giochi sul territorio. Ebbene oggi, a oltre due anni e mezzo di distanza, Bobba deve fare i conti con un membro dello stesso partito che prima annuncia un colpo d'ascia al gioco patologico (cinque ore di stop in pieno giorno avevano evidentemente dato qualche risultato, visto che le associazioni di categoria parlano di introiti diminuiti) e poi se lo rimangia nel breve volgere di due mesi. L'Asl, per bocca del direttore generale Chiara Serpieri, non ha commentato preferendo invece proseguire nella campagna di prevenzione e nel difficile percorso di cura per portare fuori dal tunnel del gioco chi ha causa di macchinette e altre diavolerie ha già perso tutto.