I talenti femminili nella medicina: conviviale da applausi del Soroptimist Club
Il sodalizio presieduto da Patrizia Longo prosegue il suo impegno nella promozione dei talenti femminili, facendo conoscere le eccellenze in diversi settori, un tempo prerogativa pressoché esclusiva degli uomini e che ora, gradualmente, si stanno aprendo alle donne. Fra questi, sicuramente, il settore della medicina: gli interventi delle dottoresse Roberta Re, Isabella Zanotti ed Erica Delsignore

Il Soroptimist Club di Vercelli prosegue il suo impegno nella promozione dei talenti femminili, facendo conoscere le eccellenze in diversi settori, un tempo prerogativa pressoché esclusiva degli uomini e che ora, gradualmente, si stanno aprendo alle donne. Fra questi sicuramente il settore della medicina, nel quale la presenza femminile è sempre più numerosa e qualificata e si va definendo anche una branca particolare denominata “medicina di genere”.
I talenti femminili nella medicina: conviviale da applausi del Soroptimist Club di Vercelli
Proprio quest’ultimo tema è stato oggetto della conviviale del Club, presieduto dall’avvocata Patrizia Longo, che il 9 aprile ha avuto come ospiti la dottoressa Roberta Re, direttore della Medicina Interna dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, la dottoressa Isabella Zanotti, referente per la medicina di genere per l’Asl Vercelli, e la dottoressa Erica Delsignore, dirigente medico di medicina interna. La dottoressa Re ha delineato la storia della nascita, recente, della medicina di genere, che sta cercando di contrastare la tradizionale impostazione androcentrica delle diagnosi, delle sperimentazioni e delle terapie, sia attraverso lo studio dell’influenza delle differenze biologiche e socioculturali dei generi in relazione alle patologie sia attraverso la definizione di una normativa (cui ha accennato la dottoressa Zanotti) che tuteli tali differenze, al fine di garantire l’appropriatezza delle cure per la salute dei pazienti. Il criterio di fondo che orienta la medicina di genere è infatti la centralità del paziente, come già Ippocrate affermava nel IV secolo: “E’ più importante sapere che tipo di persona abbia una malattia, che sapere che tipo di malattia abbia una persona”. La dottoressa Delsignore si è soffermata sulle malattie cardiovascolari, sull’ipertensione e sull’osteoporosi, che rappresentano le patologie più diffuse tra le donne, ma che ancora oggi vedono un approccio tipicamente maschile. Per questo è necessario diffondere una maggiore sensibilità verso questa tematica, attivando progetti di informazione pubblica, cui certamente la serata soroptimista ha dato un significativo contributo.