Iniziative

Amos+: nasce il progetto di psicomotricità con la dottoressa Vanina Orillier

Nuove strade per il benessere

Amos+: nasce il progetto di psicomotricità con la dottoressa Vanina Orillier

Amos+ Santhià continua a investire nel prendersi cura delle persone attraverso iniziative che vanno oltre il trasporto sanitario e la prevenzione medica. Tra i nuovi progetti che stanno prendendo forma sul territorio c’è il percorso di psicomotricità guidato dalla dottoressa Vanina Orillier, professionista ‒ formatasi alla scuola Metis-formazione in psicomotricità ‒ che ha messo a disposizione competenza, sensibilità e una visione capace di guardare al benessere nella sua interezza (questo percorso è reso possibile anche grazie al contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, in seguito alla partecipazione al Bando Welfare 2025).

Spesso associata all’età evolutiva, la psicomotricità è in realtà un approccio valido in ogni fase della vita. «La psicomotricità lavora ovunque ci sia un corpo – spiega la dottoressa Orillier – perché integra movimento, emozioni e relazione. È uno strumento prezioso non solo per i bambini, ma anche per gli adulti e per gli anziani, soprattutto nella prevenzione del declino cognitivo e del senso di isolamento».

Il progetto, sostenuto dal bando vinto da Amos+, è iniziato nei comuni convenzionati di Santhià e San Germano e proseguirà per tutto il 2026, estendendosi l’anno prossimo anche ad ulteriori comuni tra quelli che collaborano con la Fondazione. «Amos+ ha creduto profondamente in questa proposta – sottolinea Orillier – e ha creato le condizioni affinché potessimo portare qualcosa di nuovo e utile al territorio».

Proprio sul territorio, attraverso screening per la valutazione delle capacità cognitive, sono stati individuati 16 partecipanti che, divisi in due gruppi, hanno partecipato ad 8 incontri per gruppo, con cadenza settimanale. Le persone hanno condiviso esperienze, movimento, ascolto reciproco e un tempo dedicato al proprio benessere psicocorporeo. Il riscontro è stato ottimo, i partecipanti si sono sostenuti tra loro, creando un clima di fiducia e apertura, elemento fondamentale per questo tipo di percorso. Al termine di ogni ciclo, la dottoressa Orillier offre anche consigli individuali, un supporto personale che permette di consolidare quanto sperimentato.

«Il corpo è il nostro primo linguaggio – continua – e quando gli diamo spazio, movimento e ascolto, emergono nuove possibilità di stare bene, di sentirci presenti, radicati, meno soli». Attraverso esperienze mirate, attività espressive e momenti di consapevolezza corporea, il progetto mira a favorire equilibrio, autonomia, prevenzione delle fragilità e, soprattutto, benessere psicofisico.

Per Amos+, questa iniziativa rappresenta un tassello importante nella volontà di ampliare i servizi rivolti alla comunità, aggiungendo quel “+” voluto dalla fondatrice Luigina Rollino: un segno che indica crescita, apertura e cura della persona in tutte le sue dimensioni. «Mi auguro che questo progetto possa continuare a esistere sul territorio – conclude la Orillier – perché la psicomotricità è una risorsa preziosa per tutti, un ponte tra corpo, emozioni e relazioni».
Amos+ conferma così la sua missione, essere accanto alle persone, con concretezza, professionalità e quella attenzione profonda alla fragilità che da sempre costituisce il cuore della Fondazione.