La Provincia "congela" i lavoratori scolastici

Una lettera che scoperchia un disagio che è passato in silenzio in questo periodo natalizio di chiusura delle scuole.

La Provincia "congela" i lavoratori scolastici
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Una lettera che scoperchia un disagio che è passato in silenzio in questo periodo natalizio di chiusura delle scuole.

Sul posto di lavoro al freddo e al gelo... è quando segnala Michelangelo Catricalà, esponente del Movimento Cinque Stelle relativamente al personale non docente degli Istituti Superiori della provincia di Vercelli che a lavorare durante la pausa natalizia ci vanno e trovano un clima rigido, perché la Provincia di Vercelli, che non ha più risorse, tiene il riscaldamento a 16 gradi e non lo spegne del tutto solo perché altrimenti si gelerebbero le tubazioni.

Ecco la lettera che abbiamo ricevuto e che volentieri pubblichiamo

"Un “grazie” alla Provincia….Vi chiederete perché…..
Esprimo la piena solidarietà a tutti i colleghi: Impiegati, Tecnici e Collaboratori scolastici degli Istituti Superiori che, come ogni anno durante il periodo natalizio, rimangono al freddo perché appunto la Provincia decide che le temperature debbano essere drasticamente ridotte (max 16° e anche meno giusto per non fare andare in blocco caldaie e tubazioni varie). “Sospensione dell’attività didattica” non significa chiusura delle Scuole: gli uffici rimangono sempre e comunque aperti in quanto svolgono pubblico servizio a disposizione dell’utenza. I laboratori vengono manutenuti, le classi pulite e vi sono scadenze burocratiche improcrastinabili.
Quindi la scuola DEVE rimanere aperta e non chiusa come propongono dalla Provincia. Si rimane dunque al freddo: l’idea di ridurre il riscaldamento impedisce a questo personale di lavorare in modo dignitoso ed è palesemente in contrasto con le vigenti norme sulla sicurezza. Sempre dalla Provincia affermano - perché si DEVE RISPARMIARE-. Una politica sul contenimento dei costi basata esclusivamente sul risparmio energetico di pochi giorni, fa pensare ad una manovra estemporanea. Le temperature rimangono quindi ben al di sotto della soglia consentita (basta dare un’occhiata alla legge 412/93 art. 4 o alla 81/2008 in materia di salute e tutela del lavoratore nei luoghi di lavoro). Esistono delle norme e queste vanno rispettate ed è paradossale che proprio la Scuola diventi oggetto di violazioni. Non è giustificato il fatto che non vi siano gli allievi. Esiste un servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro che tutela il personale in quanto lavoratori: come gli allievi anche il personale è soggetto a malattie! Ovunque vi sono articoli che citano problematiche di riscaldamento nelle scuole italiane che hanno indotto i Dirigenti a rimandare a casa bambini e studenti: ma, il personale amministrativo, i collaboratori scolastici, gli insegnanti collaboratori dei dirigenti, i tecnici, tanto per fare qualche esempio, sono “figli di un dio minore” o hanno parità di diritti?
In ultima analisi è sempre facile risparmiare sulla pelle degli altri."

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