Economia

Industria: Novara si difende, Vercelli perde terreno

Le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv)

Industria: Novara si difende, Vercelli perde terreno
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Nella foto di copertina il direttore di Cnvv Carlo Mezzano e il presidente Gianni Filippa.

Andamento contrastante nelle due province di Novara e Vercelli nel comparto industriale, tendenzialmente molto negative le attese per la nostra provincia, meno drammatiche per Novara.

La produzione attesa in forte calo

Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-settembre 2022 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione rimane, rispetto alla precedente rilevazione, sostanzialmente stabile (da 20,3 a 19,8 punti) nel Novarese (in linea con la media regionale, che passa da 14 a 13,3 punti), mentre si riduce (da 10 a -2,1 punti) in provincia di Vercelli.

Sottozero gli ordini

Lo stesso trend caratterizza il saldo ottimisti/pessimisti relativo agli ordini totali, che passa da 21,1 a 20,7 punti in provincia di Novara (a fronte di un Piemonte in calo da 13,5 a 10 punti) e da 7 a -8,5 punti in provincia di Vercelli; qui anche le previsioni di esportazione segnano un calo (da 0 a -4,1punti) del saldo ottimisti/pessimisti, mentre crescono da 0,9 a 7,9 punti in provincia di Novara, con la media piemontese che passa da -3,6 a 0,6 punti.

Le valutazioni

«Questa differenza fra i due territori – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – può essere dovuta alla flessione trimestrale prevista nei comparti del tessile e del metalmeccanico, in particolare l’automotive, che hanno un “peso” maggiore in provincia di Vercelli rispetto a quella di Novara. Le nostre imprese stanno encomiabilmente resistendo in un contesto molto incerto, ma il deterioramento delle condizioni economiche a livello internazionale, insieme alla crescita dei prezzi di energia e materie prime e alle spinte inflazionistiche che impattano fortemente sui consumi interni, non fanno presagire un autunno semplice».

Meglio per gli investimenti

«Un aspetto positivo per entrambe le province – aggiunge il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – è l’incremento della propensione a investire per importi “significativi”, che è segnalato dal 31,9% delle imprese del Novarese, a fronte del precedente 28,8%, e dal 30,9%, rispetto al 23%, di quelle del Vercellese; si tratta di percentuali superiori alla media regionale, che passa dal 26,3% al 27,8%, mentre investimenti di sostituzione sono programmati dal 52,1% delle aziende in provincia di Novara, dal 39,4% di quelle in provincia di Vercelli e dal 47,2% di quelle piemontesi, con le precedenti rilevazioni, rispettivamente, al 54,4%, al 52% e al 49,3%».

Meno assunzioni e più cassa integrazione

I dati relativi al mercato del lavoro segnalano un saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni su livelli positivi in entrambi i territori, anche se in leggero calo rispetto al secondo trimestre dell’anno: da 18 a 16,5 punti per Novara e da 12 a 6,4 punti per Vercelli, a fronte di una media regionale in lieve incremento (da 13,7 a 14,9 punti).

La percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione si conferma a livelli minimi in provincia di Novara (dove passa dall’1,6% al 1,7%) e in Piemonte (dove risulta in calo dal 6,7% al 5,1%), mentre cresce dal 7% al 12,8% in provincia di Vercelli.

Per fortuna bassi ritardi negli incassi

Rimane su livelli molto bassi, infine, la percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi: in provincia di Vercelli è al 14,3% rispetto al precedente 14%, in provincia di Novara al 13,6% rispetto al precedente 16% e in Piemonte al 22,6% rispetto al 21,3% dello scorso aprile.

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano la contrazione, in corso da oltre un anno, dei saldi ottimisti/pessimisti relativi a produzione e ordini nel metalmeccanico e nella rubinetteria-valvolame. In controtendenza il chimico, dove le attese di produzione riprendono slancio, mentre il crescente ottimismo che negli ultimi tre trimestri aveva caratterizzato il tessile-abbigliamento frena bruscamente, con saldi ottimisti/pessimisti relativi a produzione e ordini che ritornano in territorio negativo. Peggiorano le prospettive anche nell’alimentare, i cui indicatori rispetto alle attese di produzione e di ordini sono però ancora positivi.

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