Il Natale in Piemonte "vale" quasi due miliardi
Cifre da record per gli acquisti natalizi.
Avete letto bene: questa è la spesa prevista per l'acquisto di prodotti e servizi tipici del periodo natalizio. «Molti - afferma Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte) - sono i motivi per comprare artigiano: l'invito è fare un acquisto di qualità nelle nostre botteghe. I nostri artigiani ci sono: dalla pasticceria, bevande, a tutto l’alimentare in genere, e poi cravatte, vestiti e prodotti sartoriali, arredi per la casa e l’ufficio, prodotti artistici/tipici e artigianato locale oltre ai vari servizi alla persona. Al momento le tensioni di prezzo a monte della filiera della produzione alimentare non si stanno scaricando sul consumatore finale, ma temiamo che nel 2022 ci saranno importanti rincari dovuti in buona parte al caro bollette previsto».
Due miliardi di euro in spese natalizie
Il quadro emerge dall'ultima analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato Imprese (dati Istat sui consumi delle famiglie). La scelta non manca: cioccolatini, panettoni, torroni, ma anche conserve dolci e salate. Oppure un gioiello, un giocattolo, un accessorio, un abito pregiato, un utensile o un oggetto di qualità.
A livello provinciale si prevede che in questo dicembre si spenderanno 904 milioni a Torino, 222 a Cuneo, 171 ad Alessandria, 140 a Novara, 83 ad Asti, 70 a Biella, 67 a Vercelli e 64 nel Verbano.
«C'è ben più di un motivo per regalare un prodotto o un servizio artigiano - conclude Felici - materie prime di ottima qualità, una lavorazione attenta e precisa. Ma anche l'originalità, che nasce dall'incontro tra tradizione, creatività e innovazione, che solo un artigiano sa mettere insieme con maestria. E ancora, l'ascolto del cliente, da cui spesso deriva la fornitura personalizzata di un prodotto o di un servizio. Anche per questo Natale, dunque, l'invito è quello di scegliere un regalo artigiano nelle nostre botteghe, in questi giorni protagoniste in tutte le strade ed i mercatini di Natale delle nostre città e paesi, acquistando il meglio del made in Piemonte e contribuendo a valorizzare tutte quelle piccole produzioni che muovono l'economia della regione. Al momento le tensioni di prezzo a monte della filiera della produzione alimentare non si stanno scaricando sul consumatore finale, data la fase ciclica dei consumi ancora debole, ma temiamo che nel 2022 ci saranno importanti rincari dovuti in buona parte al caro bollette».