Fatture elettroniche: disservizi e c'è anche chi chiude
Il Codacons denuncia problemi e nei piccoli paesi i negozi sono in difficoltà.
Fatture elettroniche: il Codacons denuncia problemi e nei piccoli paesi i negozi sono in difficoltà.
Fatture elettroniche: disservizi e c'è anche chi chiude
Secondo il Codacons, come riporta il giornaledimonza.it, l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica, a partire dal 1 gennaio, ha creato numerosi disservizi. E ora vuole presentare un esposto per interruzione di servizio. Per l’Agenzia delle Entrate guidata da Antonino Maggiore, invece, secondo le sonde informatiche che monitorano i flussi dei dati all’interno dei server sarebbe tutto regolare (un 6% di errori, ma fisiologico). Con il nuovo anno al via la fatturazione elettronica. Abbiamo salutato il 2018 e con esso le vecchie fatture di carta. Dalla mezzanotte di San Silvestro, infatti, è scattato l’obbligo della fatturazione elettronica. Un pacchetto di norme che coinvolge, secondo le ultime stime, circa 2,8 milioni tra microimprese e Pmi. Circa 4500 aziende.
Servizio completo su https://giornaledimonza.it/economia/fatturazione-elettronica-esposto-del-codacons-disservizi/
Uncem: nei piccoli paesi i negozi chiudono perché non vale più la pena
Quattro negozi chiusi a Borgo Valsugana, provincia di Trento. Due attività in meno a Pessinetto, Valli di Lanzo, Torino. Una in meno, l'ultima rimasta, a Sovazza, frazione di Armeno. Due chiusure a Vallarsa, Trentino. Sono solo alcuni casi, segnalati a Uncem negli ultimi giorni, di esercizi commerciali o bar che hanno abbassato la saracinesca con il primo dell'anno o verso la fine del 2018. Ce ne sono molti altri e il censimento di cessazioni (e aperture) potrà darcelo solo Istat nei prossimi mesi. Di certo, oggi sappiamo che sono 200 i Comuni italiani senza un esercizio commerciale (primo posto nella drammatica classifica per il Piemonte, con 90 Comuni desertificati) e che altri 700 sono a rischio avendone meno di tre. Il dieci per cento dei Comuni del Paese dunque soffre per la desertificazione commerciale. Sono quasi tutti Comuni alpini e appenninici. Hanno una popolazione perlopiù anziana, ma anche giovani che vorrebbero rimanere, avviare imprese e partite iva, ma sono preoccupati per una situazione sociale che continua a complicarsi. Le fasce della popolazione attiva si assottigliano.
L'appello al Governo dei paesi montani
"Altro che fattura elettronica - aggiunge il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, - Se vogliamo sconfiggere realmente il rischio desertificazione dobbiamo puntare su un versamento unico, annuale, forfettario per imprese ed esercizi commerciali presenti nei Comuni montani ad alto grado di marginalità. Così, secondo alcuni, si arricchirebbero i proprietari e gestori? Chi pensa questo non conosce le realtà. Di certo, una imposta unica, a forfait, è l'unico strumento per garantire sopravvivenza a una rete di commercio storica o nuova, attorno alla quale la comunità si ritrova e si riconosce. Lo spiegheremo al Ministro Tria e ai tecnici Mef. Lo avevo anche scritto a settembre a Carlin Petrini, che con noi aveva chiesto alla politica interventi strutturali per salvare le botteghe di paese. La fattura elettronica di certo non le aiuta. Le penalizza".