Confindustria Giovani Piemonte a Giulia Tancredi
La trentaseienne succede al novarese Andrea Notari e sarà presidente fino al 2026
Avvicendamento delle cariche istituzionali nella rappresentanza dell’imprenditoria in Piemonte: Giulia Tancredi è stata eletta Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte per il biennio 2024-2026; succede ad Andrea Notari, in carica dal 2020.
Il programma della nuova dirigenza
L’attività della nuova Presidenza si concentrerà sui temi della dell’Education, dell’Industria, competitività e finanza, della Responsabilità Sociale d’impresa e dei Rapporti associativi. Nata a Torino, 36 anni, laureata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino e specializzazioni a seguire, dal 2015 è nell’azienda di famiglia, la Bi Elle S.r.l. che da oltre 40 anni opera nel settore dell’informatica gestionale producendo sistemi Erp proprietari e rivolti alle Pmi italiane.
L'intervista
Presidente, come valuta lo stato di salute dell’imprenditoria piemontese, oggi?
«Il Piemonte è una regione virtuosa in Italia, in particolare per l’export: abbiamo anche superato Paesi storicamente più avanzati, come il Giappone. Abbiamo imprese sane che hanno ottica di ampio respiro, fertili sul Made in Italy e sull’innovazione. Anche le nuove imprese sono in crescita, nonostante il periodo congiunturale difficile. Assistiamo alla crisi dell’automotive e l’incertezza economica non aiuta gli investimenti; c’è ancora molto su cui lavorare ma il Piemonte ha punti di forza che diventano vantaggi competitivi».
Sul fronte dell’Intelligenza artificiale, le aziende come se la cavano?
«È una grande opportunità ma bisogna fare molta attenzione alla regolamentazione, per cui l’Unione Europea deve in fretta adeguarsi. In sintesi, noi aziende italiane ci troviamo a testare algoritmi che sono prodotti in altri Paesi, dando in pasto dati aziendali anche sensibili in contesti in cui le normative di privacy e sicurezza sono diverse. Le grandi aziende che hanno capacità di investimento e strutture interne, possono più facilmente utilizzare e testare open source in autonomia. Le aziende piccole fanno più fatica a trovare applicazioni concrete, ma resta una direzione imprescindibile per il futuro».
Il fattore umano e le relazioni personale, con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, saranno messe a rischio nel futuro dell’impresa?
«No, anzi: il mio mandato va nella direzione opposta. Nelle mie linee programmatiche ho messo al centro la capacità delle persone di mettersi insieme per far accadere qualcosa di nuovo e innovativo: lo abbiamo chiamato Humanifesto. Le risorse umane dovranno essere impiegate per attività di più alto valore aggiunto, lasciando le attività periodiche e ripetitive alle macchine».
Quali sono gli impegni dei prossimi mesi nell’ambito della sua Presidenza?
«Humanifesto è il primo grande evento per la prossima primavera, su scala nazionale, per parlare di leadership creativa, soft skill e intelligenza umana, che rendono le nostre imprese competitive. Il tema cardine del mio mandato è la Responsabilità sociale di impresa, intesa come benessere delle persone. Abbiamo esempi di aziende virtuose in Piemonte, come Ferrero e Lavazza, ma anche di piccole aziende locali: vogliamo replicare tutto questo».