Confagricoltura: “No alla trasformazione di Ovest Sesia in Consorzio di Bonifica”

L'associazione degli agricoltori segnala tutti i rischi dell'operazione.

Confagricoltura: “No alla trasformazione di Ovest Sesia in Consorzio di Bonifica”

L’Assoziazione Irrigua Ovest Sesia vuole trasformarsi in Consorzio di Bonifica e sembra un processo ormai avviato, ma Confagricoltura Vercelli-Biella nei giorni scorsi ha preso duramente posizione contro quest’ipotesi: «Alla luce della condivisione con la Regione, da parte dei vertici dell’Associazione, della proposta di bonifica, l’organizzazione agricola mette in guardia sul rischio di snaturare un modello di gestione dell’acqua efficiente, autonomo e radicato nella tradizione agricola del territorio». Si legge nel comunicato inviato ai giornali.

Un tema complesso che verrà sviluppato in modo completo sull’edizione del settimanale Notizia Oggi Vercelli di lunedì 24 novembre con le interviste al presidente uscente Stefano Bondesan e all’altra candidata alle elezioni Franca Deambrogio.

“Difendiamo l’autonomia di gestione dell’acqua”

«Siamo l’unica associazione agricola di categoria che si oppone apertamente – dichiara Confagricoltura – a dispetto del silenzio assordante delle altre. Difendiamo un modello che funziona, perché difendiamo gli agricoltori e la loro autonomia di gestione dell’acqua».

L’Ovest Sesia, con oltre 170 anni di storia, rappresenta un unicum a livello nazionale: un sistema di autogoverno costruito dagli agricoltori per assicurare l’irrigazione e la sicurezza idraulica del territorio. La rete idrica vercellese, nata per servire i campi, si è rivelata nel tempo anche un presidio di difesa idrogeologica, capace di regimare le acque meteoriche e prevenire rischi alluvionali.
Confagricoltura sottolinea che questo equilibrio non deve essere compromesso da riforme calate dall’alto da logiche politico-burocratiche o da assimilazioni a modelli di altre regioni che non tengono conto della specificità piemontese. Eventuali innovazioni o interventi normativi devono nascere dal confronto con il mondo agricolo. La gestione diretta da parte degli agricoltori ha garantito tempestività negli interventi, conoscenza capillare del territorio e contenimento dei costi di esercizio.

Il rischio di una gestione burocratica

Secondo Confagricoltura, la trasformazione in consorzio di bonifica comporterebbe un inevitabile appesantimento burocratico, con la presenza di rappresentanti politici nei consigli di amministrazione e una minore flessibilità gestionale.

«Non si può pensare di sostituire un sistema virtuoso con una struttura più rigida e distante dagli agricoltori – sottolinea l’organizzazione -. L’acqua è una risorsa vitale che deve restare nelle mani di chi la conosce e la utilizza ogni giorno».
Altro punto critico è il cosiddetto “piano di classifica”, che potrebbe introdurre nuovi oneri anche per le acque di scolo e di colatura, determinando un aumento dei costi a carico delle aziende agricole ed anche della collettività.

Criticità sul progetto idroelettrico

Confagricoltura esprime inoltre perplessità per l’adesione, da parte di Ovest Sesia, al progetto di Coutenza per la realizzazione di una centrale idroelettrica sul canale Cavour, avvenuta senza un adeguato coinvolgimento del mondo agricolo.
Pur senza entrare nel merito tecnico dell’iniziativa, l’associazione si chiede «perché si voglia imporre un nuovo vincolo su un comprensorio irriguo che non ha ancora risolto le criticità emerse durante la siccità del 2022».
È scontato che gli introiti della vendita dell’energia elettrica rappresentino una voce importante del bilancio dell’Associazione irrigua ma non si deve mettere a rischio l’approvvigionamento idrico del territorio.

In vista delle elezioni del 2 dicembre: “un appello alla coerenza”

Guardando alle prossime elezioni per il rinnovo degli organi direttivi dell’Ovest Sesia, in programma il 2 dicembre, Confagricoltura auspica che la nuova dirigenza sia cosciente dei rischi della trasformazione in consorzio di bonifica.
«Il futuro della gestione irrigua del Vercellese deve restare nelle mani degli agricoltori – conclude Confagricoltura – nel solco di una tradizione che da oltre un secolo garantisce equilibrio idraulico, sicurezza e prosperità agricola al territorio».