Un vercellese a Sanremo: 5 buoni motivi per seguire il Festival
Un vercellese a Sanremo: ascolti da record per il mercoledì. Terzo miglior risultato del decennio e primo degli ultimi tre anni.
Un vercellese a Sanremo: ascolti da record per il mercoledì
Nella foto: Ottavio Pisani tra i due componenti de I Jalisse, al secolo Fabio Ricci e Alessandra Drusian, vincitori a sorpresa dell'edizione 1997 del Festival ed ospiti di Casa Sanremo.
Grandi risultati d'ascolto anche per la seconda serata del Festival di Sanremo 2019: oltre 9 milioni di spettatori - con uno share del 47,3 per cento - rappresentano la migliore "tenuta" negli ultimi tre anni ed il terzo miglior risultato degli ultimi dieci, contenendo il tradizionale calo fisiologico dell' appuntamento televisivo del mercoledì in termini decisamente accettabili.
Quindi a dispetto del disinteresse che traspare attraverso discorsi superficiali ed un pò qualunquisti, l'evento mantiene inalterato fascino ed appeal verso il grande pubblico, raccogliendo consensi come mai in passato nelle sue multiformi declinazioni social ed accessi da ogni tipo di device.
Ma siccome siamo qui non per fare cassa di risonanza ai dati di ascolto, nè per portare alla causa qualche spettatore in più, cerchiamo di fare capire alla nostra maniera qual'è il motivo che ci spinge a seguire da così tanto tempo questa manifestazione...
Claudio Baglioni si offre in pasto ai fotografi...
Il sole della Riviera
Innanzitutto il tempo. Inteso come clima. Inteso quindi come fattore metereologico. Vale la pena di venire a febbraio a Sanremo per "noi che siamo gente di pianura" (cfr Raf e Umberto Tozzi - Gente di Mare), per iniziare a prendere coscienza che la primaverà è comunque dietro l'angolo. Con temperature di 14/15 gradi, anche il vento si sopporta ed il piumino od il giaccone rimangono senza rimpianti nell'armadio. Una bella botta di vita per chi ha lasciato per strada nevicate e temperature polari.
Street food a go go
La città della musica è anche questa celebrazione kitsch di una tigre che addenta una chitarra situata nel cuore della Pigna, la città vecchia di Sanremo .
In seconda battuta la tavola. Personalmente adoro l'abitudine levantina di mangiare a tutte le ore cibo da strada e per strada. Niente a che vedere con gli street food a prezzi da ristorante stellato, rappresentazione distorta di una cultura alimentare mal rappresentata dalla miriade di eventi fieristici sbocciati negli ultimi anni. La città rivierasca pullula di attività alimentari che somministrano pizze al taglio, focacce, fritti di ogni tipo ad ogni ora del giorno e a prezzi assolutamente abbordabili. Ed allora quale libertà più grande di quella di poter mangiare una fetta di sardenaira (non chiamatela pizza se no non ve la servono), mentre si cammina sul lungomare?
La Nashville italiana
Terzo elemento - ovviamente - la musica. Perchè Sanremo è un pò la Nashville italiana e ha rafforzato questa sua peculiarità andando ad aggiungere ai consolidati rendez vous con il Festival e con il Premio Tenco, tutta una serie di appuntamenti spalmati nell'arco dell'anno e dedicati ai generi più disparati: jazz, blues, gruppi emergenti, musica sinfonica. Ma sull'immediato anche perché la città, nella settimana del Festival è unico e gigantesco palcoscenico per l'esibizione di emergenti alla ricerca di una vetrina, di artisti da strada a volte davvero discutibili per la qualità delle loro performance, di ex personaggi in cerca non dico di autore ma almeno di una scrittura. Tutti a suonare. Tutti a cantare. Per strada, nelle piazze, nei locali, nei club. E a rivendicare quel grammo di popolarità che non si dovrebbe negare a nessuno e che nella loro convinzione un destino cinico e baro ha precluso in maniera immeritata.
Sirenetti e telecamere
Alla musica si collegano automaticamente radio e televisione. Perché set e trasmissioni si susseguono con continuità. Premiazioni di improbabili sirenetti, salotti televisivi con ospiti e conduttori che dissertano del nulla pneumatico, Casse che pompano musica a tutto volume da negozi che tamponano la crisi del commercio affittando corner per ospitare radio in vetrina. Pullman di grossi network che attirano curiosi di ogni età a caccia di selfie con vip, come postazioni di minuscole webradio nei dehor di bar malfrequentati. Solo per poter dire "Io c'ero". Solo per potere avere l'illusione di essere comunque parte attiva dell'evento.
Se si ha la voglia di guardare con occhio non solo critico tutto ciò ne potrebbe venire fuori non dico un trattato di sociologia, ma almeno un buon osservatorio sugli usi ed i costumi dell'Italia 2.0...
Il programma della serata
La bella Anna Tatangelo, stasera in scaletta per la sua seconda esibizione.
Questa sera refresh dei 12 artisti non esibiti ieri. In ordine d'uscita, Mahmood, Enrico Nigiotti, Anna Tatangelo, Ultimo, Francesco Renga, Irama, Patty Pravo e Briga, Simone Cristicchi, Boomdabash, Motta, The Zen Circus, Nino D'Angelo e Livio Cori. Ospiti Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Ornella Vanoni, Rovazzi, la coppia Raf e Umberto Tozzi, Paolo Cevoli e Serena Rossi, con un tributo a Mia Martini.
All’Ariston ci sono anche Netweek e Vero!
Netweek, in collaborazione con Edizioni Vero, lancia lo speciale “Vero a Sanremo”, primo progetto di co-marketing dedicato ad un evento di portata nazionale.
Tutti i giorni su 26 quotidiani online del gruppo Netweek: approfondimenti, interviste e curiosità direttamente dal Teatro Ariston, per raccontare il Festival più famoso d’Italia in modo originale e autentico, proponendo informazioni che di solito non trovano spazio sui media tradizionali.