Un libro al mese: Stefano e Neera

La rubrica mensile a cura di Giulio Dogliotti

Un libro al mese: Stefano e Neera
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Quanto può essere interessante e affascinante la storia di una coppia vissuta nell’antica Grecia? Attenzione, non di coppie famose come Socrate e Santippe o Aristotele e Pizia, o di grandi eventi come le Termopili e la guerra del Peloponneso, bensì di due normali cittadini di Atene e delle loro piccole storie di vita, economiche e giudiziarie, vissute nel quarto secolo avanti Cristo.

Non è un tipo per specialisti

Ebbene, direi molto interessante: storie dense di sorprese e curiosità. Il libro di Paolo Autino, infatti non è un tipo di racconto squisitamente adatto ad un pubblico di storici e specialisti della materia, ma si addice anche a un normale lettore, perché è ricco di avvenimenti e personaggi a prima vista singolari ma che, a un più attento esame, possono risultare molto simili se messi a confronto con persone, usi e costumi dei nostri giorni.

Un vasto apparato di note

Le vicende narrate sono sempre confortate da note bibliografiche a piè di pagina, che sinceramente io ho tralasciato durante la lettura, per non interrompere lo scorrere del racconto, dando ovviamente per accertata la veridicità dei fatti.
Per quanto riguarda il confronto con l’attualità odierna faccio solo due esempi: le etère altro non erano che le attuali escort, delle meretrici di alto bordo assimilabili alle cortigiane della storia più recente. I sicofanti possono essere paragonati agli azzeccagarbugli di manzoniana memoria, insomma una sorta di avvocati che non si peritavano di sostenere menzogne o di scovare cavilli adatti a fare assolvere comunque i loro clienti imputati di ogni tipo di accusa, anche se colpevoli: vi ricorda qualcosa?

Saggio e Romanzo

In breve consiglio “Stefano e Neera” perché è un saggio storico che è pure un romanzo, infatti l’autore riesce a trovare la perfetta sinergia tra ricerca e valutazione delle fonti, con un’avvincente realtà romanzesca. Un piccolo appunto a Paolo Autino, non da esperto recensore, ma da lettore comune, anzi comunissimo: mi sarebbero piaciute un paio di pagine in più con una sua interpretazione personale del concludersi della vicenda, anche se non suffragata da reali documenti. Ma capisco che chiedere ad uno storico di inventarsi un finale, se pur dichiarando la cosa, possa essere considerata un’eresia.
Giulio Dogliotti

A tutti i lettori di Notizia Oggi auguro un buon mese di luglio.

Giulio Dogliotti