Successo per lo spettacolo vercellese di "Otello"
Il regista ha saputo far esaltare le contraddizioni dell'animo umano
E' sulle note di “People are strange” dei Doors che entrano in scena gli attori con le divise militari, tanto basta per evocare la guerra in Vietnam e le tante altre guerre, Jurij Ferrini, si distingue indossando un impermeabile di pelle nera che gli arriva fino alle caviglie, tre segni neri sono disegnati sul suo volto, così ha voluto per identificarsi come il “moro”, generale di stanza in un'isola, "Io sono rozzo nel parlare, so poco delle cose del mondo al di fuori dei combattimenti e delle cose belliche..."
Scene d'impatto
Molto di impatto è stata la scelta affidata a Graziano, zio di Desdemona che apre la piece, entrando in carrozzina, nei panni di un reduce di guerra con le gambe amputate. Jurij Ferrini ha voluto dare un nuovo volto al più famoso dramma della gelosia, non soffermandosi solo su quel aspetto, ma regalandogli contemporaneità, affrontando temi scottanti, dalla cospirazione all'intolleranza, al potere della parola e la fragilità dei sentimenti e infine al femminicidio. Così che l'intreccio di perfidie che avvelenano il cuore del moro, fungono da cornice per una narrativa più ampia, mostrandoci la tragedia della violenza umana. Non è la prima volta che Ferrini porta sul palco il cast dei giovani attori, con una magistrale l'interpretazione di Rebecca Rosetti nei panni maschili di un Iago, votato al male, Agnese Mercati, è Desdemona, Maria Rita Lo Destro è Emilia, che irrompe con la sua forza sul finale, svelando l'intrigo, Sonia Guarino nei panni di Bianca, completano il gruppo Federico Palumeri, Stefano Paradisi e Michele Puleio, rispettivamente Cassio, Roderigo e Graziano.
Un Otello dal look decisamente rock, sicuramente meno poetico dell'originale, nel quale però il regista ha saputo far esaltare le contraddizioni del l'animo umano, non delude le aspettative e conquista il pubblico vercellese.
Caterina Contato