Progetto Kouros: una mostra da non perdere al Museo Leone
Fino al 2 giugno le opere di Salvatore Giò Gagliano. Un approfondimento critico di Marco Mattiuzzi
Inaugurata domenica 21 aprile al Museo Leone la mostra del Progetto Kouros che resterà aperta fino al 2 giugno con ingresso libero negli orari di apertura del Museo., alla "Sala d'Ercole" del Museo Leone, mostra fotografica benefica a cura di Salvatore Giò Gagliano.
Protagonista e modello del progetto è Marco Canella, il ragazzo che due anni fa ha subito l'amputazione della gamba destra e per il quale si è attivata una vera gara solidale per permettergli di avere un arto bionico.
L'approfondimento critico
Pubblichiamo volentieri un approfondimento propostoci da Marco Mattiuzzi, che ci manda anche le immagini.
Un contributo importante perché Marco è un artista, fa parte degli "Amici dei Musei" ed ha una notevole competenza nelle tematiche artistiche. Speriamo che le sue parole servano da ispirazione per una visita e magari anche per una donazione alla buona causa del progetto.
All'ombra delle vestigia che narrano la storia, il Museo Leone di Vercelli si è trasformato, per un istante, in un tempio moderno dell'arte fotografica con l'apertura della mostra "Kouros". A guidare il rito l'obiettivo di Salvatore Gagliano e l'anima del modello Marco Canella.La mostra è un dialogo diviso tra due modalità espressive: la carnalità del colore e la contemplazione del bianco e nero. Le fotografie a colori, esposte nella Sala d'Ercole, parlano la lingua dell'oggi, un linguaggio che si può quasi sentire sulle dita: è la texture della pelle, è la palpabilità delle emozioni, è la vulnerabilità dell'esistenza che sfida la lente a catturare ogni sfumatura di resistenza e ardore. L'eroismo di Ercole riecheggia nelle fotografie di Canella: come l'antico eroe, anch'egli si confronta e supera le sue prove, non dodici ma personali e altrettanto ardue.Poi, c'è il silenzio eloquente del bianco e nero. Queste immagini, sparse nelle sale storiche del museo, sono di una bellezza austera, scolpita in luci e ombre che rimandano agli ideali classici. Sono icone prive di tempo, che, come le statue antiche ormai spogliate dei loro colori vivaci, catturano l'essenza immutabile di ciò che è bello. La luce morbida e l'ombra calcolata in queste opere donano a Marco una dignità quasi mitologica, trasformandolo da soggetto a simbolo di un'estetica che trascende i secoli.La decisione di posizionare le opere colorate nella sala dedicata ad Ercole, emblema della forza e dell'azione, è di per sé una mossa geniale. Le fotografie catturano l'intensità del vissuto di Canella, una fisicità potente che parla di lotta e superamento, di dolore trasformato in forza – temi che risuonano profondamente nell'ambiente dedicato alla divinità delle imprese sovrumane.In un gioco di spazi e significati, "Kouros" diventa non solo una mostra, ma un racconto che naviga tra la temporalità del colore e l'atemporalità del bianco e nero. Gagliano ci invita a leggere una storia, non solo quella di Marco, ma anche quelle dei nostri segni di battaglie vinte e di sfide in corso.È una mostra che merita di essere visitata, non solo per l'indubbio valore artistico delle opere esposte, ma anche per l'esperienza emotiva che promette di offrire. "Kouros" è un inno alla bellezza, una dimostrazione di come, anche di fronte all'avversità, l'umanità possa elevarsi e diventare arte.