Arte Contemporanea

Paracchini espone a New York

Una sua opera in un progetto artistico alla galleria del 345 a Broome Street

Paracchini espone a New York
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Nella foto Massimo Paracchini accanto all'opera “Hexachrome Vortex in Psykotrance before Big Bang”.

Una modalità nata nel periodo del covid ed ora ancora molto in voga nelle gallerie internazionali, organizzare mostre virtuali, negli spazi reali delle varie istituzioni.

In questo contesto un’opera dell'artista vercellese Massimo Paracchini sarà esposta digitalmente su uno schermo ad alta risoluzione da 55 pollici in una rassegna con altri artisti a New York, 345 Broome Street, NY 10013 dal 17 al 26 aprile 2023.

New York City è una mecca per il mondo dell'arte, non solo per i suoi grandi musei, la scena artistica della "grande mela" degli anni '50, nota anche come "The New York School", è stata storicamente un movimento importante e fondamentale nell'arte contemporanea. Il Lower East Side e il Chelsea sono quartieri famosi di New York City per le gallerie che espongono opere di artisti sia affermati che emergenti. Passeggiando per le strade di New York, si possono ammirare anche le numerose opere di street art. Ad esempio, il famoso "Bowery Wall" a Nolita - molto vicino all'Artbox.Project.

Un "Vortex in Psykotrance"

L’opera presentata da Massimo Paracchini è intitolata “Hexachrome Vortex in Psykotrance before Big Bang”, 70 x 100 x 7 cm., ed è realizzata con una tecnica mista su tela applicata, "dove l’origine di tutto il movimento deriva sempre dall’atomo vortice in esacromia che, con il suo eterno movimento rotatorio, rigenera il dinamismo di tutto il mondo dei colori e delle forme".

Le altre mostre

La mostra è stata organizzata da ArtBox. Groups di Zurigo in Svizzera.
Attualmente Massimo Paracchini ha diverse opere in esposizione presso la Galleria d’Arte Dozzi a Castelletto Ticino, presso la Galleria Noli Arte a Noli (Sv) e a Vercelli presso Meeting Art e Rosso Smeraldo Arte.

L'artista al di fuori del tempo

"L’artista al di fuori del tempo e dello spazio - scrive Paracchini nel suo saggio-manifesto “Eidetica Trascendentale dell’Arte” - deve andare sempre alla ricerca dell’essenza delle cose e, attraverso un lungo processo di psykoipnosi, può accedere finalmente alla sua energia psichica profonda, alla sua interiorità, in uno stato di psykotrance assoluta, per cogliere e fissare per sempre l’attimo prima della deflagrazione generativa dell’atomo – vortice primordiale, il suo eterno movimento rotatorio, totalmente libero e in rapida espansione evolutiva, la sua energheia dinamica profonda, origine di tutte le cose, delle differenti forme e di tutti i volumi, dei diversi colori in perfetta sinkromia e delle infinite vibrazioni iperdimensionali dell’universo".

Da tale filosofia discendono tutte le esplorazioni tecniche ed espressive dell'artista vercellese sviluppate negli ultimi anni. Una ricerca che ha portato sempre più Paracchini verso l'informale, tenendo però sempre al centro un linguaggio cromatico sviluppato in anni di attività.

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