Noi siamo tempesta: Brein e associazione Siviera omaggiano Michela Murgia
Una mostra in San Pietro Martire fino al 12 ottobre
«Piccoli fiori sbocciati dalle ferite delle quali ci si è presi cura, attraverso il lavoro (con arte!)». Queste parole di Lorena Chinaglia sabato 21 settembre all’inaugurazione della mostra “Noi siamo tempesta” nella chiesa di San Pietro Martire, danno il senso di quanto Diapsi Vercelli sta portando avanti da quasi trent’anni e che ha assunto dimensioni d’eccellenza con il laboratorio “Brein”, in grado di realizzare non solo borse ma anche abiti, accessori, lampade...
Da qualche stagione Brein lavora in simbiosi con gli artisti, realizzando linee di prodotti d’arte. La mostra attuale, che continuerà fino al 12 ottobre dal lunedì al sabato (10-12 e 15-18,30) è curata da Marisa Cortese, vercellese che opera con l’associazione “Siviera” di Verbania.
Collettiva itinerante
Si tratta di una collettiva di artisti, alcuni vercellesi, che sta girando l’Italia per ricordare la figura di Michela Murgia. Ognuno dei 18 artisti selezionati ha realizzato due opere per fare il “ritratto” non solo fisico ma soprattutto morale e culturale della scrittrice sarda che ha speso la vita in battaglie di inclusione e nel promuovere maggiore consapevolezza in tanti campi, dall’uguaglianza di genere ai diritti civili e che sulla fragilità scrisse, proprio in “Noi siamo tempesta”: «Se la vita ti porta via qualcosa e ti rende fragile, non è la forza dell’altro che ti serve, ma sapere che la tua debolezza è accolta e capita, che nessuno la teme o la sfugge».
L'allestimento vercellese
L’allestimento in San Pietro Martire è particolare: il progetto specifico per la tappa vercellese è curato da Lorena Chinaglia, Antonella Di Cosmo ed Alice Monetti e per la parte grafica da Valentina, Violetta De Luca (catalogo ma anche elaborazione delle immagini riprodotte sulle borse).
In simbiosi con i lavori esposti ci sono infatti le creazioni di Brein. Borse costruite attraverso il riutilizzo di lenzuola. Sono opere d’arte esse stesse, legate ma autonome. E’ davvero notevole verificare come la figura della Murgia sia rappresentata non solo dai ritratti o dai quadri che si richiamano a suoi scritti, ma pure da composizioni astratte, o comunque portatrici di un loro autonomo significato, questo fa sì che ci sia una “fioritura” che affonda le radici nel pensiero della scrittrice ma che poi cresce per nuove strade. Questo è il significato profondo di ogni eredità culturale e spirituale.
Una frequentata inaugurazione
All’inaugurazione era presente un numeroso pubblico, per il Comune, che dà il patrocinio alla mostra. è intervenuto l’assessore Stefano Pasquino che ha portato il saluto del sindaco. Presente anche Rita Mennuni in rappresentanza del primario della struttura complessa di Psichiatria dell’Asl. Tra il pubblico anche Ketty Politi, già assessore alle Politiche Sociali, da sempre sostenitrice delle iniziative dell’associazione.
Espongono Marina Comerio, Nietta Condemi De Felice, Marisa Cortese, Patrizia Crisponi, Marina Di Bartolo, Umberto Falvo, Immacolata Fazzone, Dorothea Fleiss, Fabio Giusti, Graziella Gola, Romina Mandrile, Elisabetta Marnoni, Luciano Maron Pot, Pierangela Orecchia, Adriana Perego, Patrizia Pollato, Barbara Richards, Rosa Spina.
Quasi tutti gli artisti erano presenti.
I sostegni
La mostra vanta i patrocini e le collaborazioni di Comune e Asl di Vercelli, Formater, Museo Borgogna, Centro di accoglienza nottura Santa Teresa, e Ambre Italiagroup ed è inserita nel progetto di Diapsi “Attraverso il Lavoro con Arte” che è finanziato attraverso appositi bandi di: Ministero del Lavoro, Regione Piemonte, 8 per mille della Chiesa Valdese, Fondazione Crt e Fondazione Crv.
Gian Piero Prassi