Mostra e film della memoria sulla Lublino pre olocausto

A cura di Marcin Sudziński, artista polacco che ha recuperato l'archivio perduto di un fotografo ebreo

Mostra e film della memoria sulla Lublino pre olocausto

Due appuntamenti dedicati alla fotografia d’autore sono in programma a Vercelli, offrendo al pubblico un profondo viaggio visivo nella storia e nei volti della città polacca di Lublino. L’iniziativa, intitolata “Lublino – Siamo qui”, è curata dal fotografo e artista polacco Marcin Sudziński e si concentra in particolare sulla memoria della sua comunità ebraica pre-bellica. Nella foto in evidenza Marcin Sudziński con il titolare della “Libreria dello Spirito” Silvio Giovanni Prencipe.

La mostra

L’esposizione prenderà il via mercoledì 29 ottobre, alle ore 17:00, presso la vetrina di “Un tuffo nei ricordi” di Pino e Marina Ferraris, in Viale Rimembranza. Qui, l’ospite Sudziński guiderà i presenti attraverso i volti degli abitanti della sua città natale, in un percorso che spazia dagli anni ’30 fino ai giorni nostri. L’approccio di Sudziński non è meramente documentaristico, bensì emotivo: le sue fotografie cercano un’intensa spontaneità, catturando sguardi e volti evocativi e intensi, liberi da pose forzate, restituendo così unicità e dignità a ogni individuo ritratto.

Il documentario

Il percorso fotografico troverà un toccante completamento sabato 1° novembre, sempre a partire dalle ore 17:00, con la proiezione di un film-documentario alla Libreria dello Spirito di Silvio Giovanni Prencipe, in via Gioberti. Il film, “ I volti di una città inesistente”, di Natasza Ziolkowska Kurczuk, narra una straordinaria vicenda di recupero storico. La proiezione è dedicata al ritrovamento, avvenuto nel 2008, di circa 3000 negativi fotografici su lastre di vetro, appartenuti a un fotografo ebreo vittima dell’Olocausto.

Le lastre salvate

Queste lastre, recuperate e restaurate grazie a un immenso lavoro durato fino al 2012 e curato anche da Sudziński, testimoniano la vita quotidiana della comunità ebraica di Lublino prima dello sterminio. Come sottolinea Sudziński, queste immagini non immortalano “soggetti” in posa, ma “persone” colte in uno stato senza tempo: vediamo sguardi diretti, sorrisi appena accennati e silenzi che parlano, in un’esplorazione dell’intimità pre-bellica. “È un momento di grazia, una celebrazione della vita prima che il mondo si tingesse di nero,” afferma l’artista.
Il fotografo ebreo, un anonimo testimone e cronista, non rivolgeva i suoi scatti alla storia dei vincitori, ma alla semplice, vitale storia degli abitanti della sua città – una città che, a causa dello sterminio, oggi può essere definita “inesistente”.

Il lavoro di Marcin Sudziński, che ha curato il restauro di questi delicati reperti, chiude idealmente il cerchio: è l’artista di oggi che restituisce la voce al passato, celebrando l’umanità attraverso l’obiettivo. Il film e l’archivio recuperato rappresentano un monumento visivo a quelle vite interrotte, riaffermando che, sebbene la città ebraica di Lublino sia fisicamente perduta, i suoi volti sono stati salvati per sempre.

Marcin Sudziński nato a Lublino nel 1978, (ha studiato, tra gli altri, presso l’Accademia Fotografica di Varsavia. La sua esperienza professionale è profondamente legata al Centro “Brama Grodzka – Teatro NN” di Lublino, dove ha diretto uno studio fotografico per anni. È proprio in questo contesto che Sudziński si è specializzato nella fotografia classica e nel recupero di archivi storici, arrivando a fondare a Lublino una vera e propria officina di fotografia tradizionale. La sua conoscenza delle tecniche analogiche e la sua passione per la storia locale fanno di lui l’interprete ideale di questa complessa eredità visiva.

Caterina Contato