Moreno Orlandi: quando la poesia corre sui social
Da due anni invia agli amici una poesia la settimana, da poco uscito il suo primo libro "Bottoni"
La poesia e la curiosità di raccontare il mondo, ora con leggerezza, anche goliardicamente, ora con profondità, sono le molle che spingono Moreno Orlandi, classe 1963, che da un paio d’anni ogni lunedì alle 21,15, invia una poesia via whatsapp ad un gruppo di amici, che nel tempo è cresciuto fino a circa 250 destinatari. Moreno è anche parte attiva del canale “Radyoutube” di Max Ludo (che si trova anche su FB), dove prende parte alle live di “A colpi di parole”, in cui lo si può vedere impegnato a declamare sue poesie. E’ una sfida a diversi round poetici con voto dei followers. ecco una delle recenti puntate:
Due "rounds" al meglio delle 50 parole e un terzo sulla lunghezza di 150 parole. Il tutto su un tema che viene concordato. Una vera maratona poetica e attoriale perché le parole sono lanciate con la foga della voce e la capacità di renderle vive con la presenza fisica.
Le cronache di Orziano
Sempre “sul Tubo” si trova anche un’esilarante serie, cabaret puro, realizzata con l’amico Pietro Corbellaro, “Le cronache di Orziano”, paese immaginario di sole 7 persone. Ci sono personaggi come il sindaco Massimo Rispetto e ovviamente avventure e invenzioni surreali. I due narratori impersonificano i "gemelli Topazio" e spesso si presentano abbigliati in maniera molto originale. Orziano è "un luogo che non esiste, ma che è presente in ognuno di noi". Ecco una puntata:
Alcune cose su "Bottoni"
Ebbene la prorompente vena poetica di Moreno ha preso ora forma in una raccolta, la sua prima in assoluto, dal titolo “Bottoni”, che in copertina porta la firma di Oscar Quasi, dietro lo pseudonimo e ovunque fra le righe, tutto ha un senso, che si svela alla fine. Il volume è fresco di stampa uscito il 10 marzo per i tipi delle Effedì di Lorenzo Proverbio, E’ stato anche già presentato alla sala convegni di Fondazione Crv, consta di 208 pagine ed è disponibile a 18 euro nelle librerie e negli store librari su internet.
Perché “Bottoni”?
«Perché ognuno vi troverà dei “bottoni”, ma nel senso di pulsanti, da premere per trovare delle emozioni diverse e per un percorso che alla fine si capirà. E’ anche un libro di personaggi, inventati ma con un seme di realtà. I principali sono tre: “Il mosca” che soffre di gigantismo e finirà in uno strano circo dei fenomeni; Zio Otis, un disgraziato che trova un po’ di felicità solo tra le braccia della prostituta Jennifer; la Famiglia Pastina, che è formata da personaggi perdenti e sfortunati. Ma i tipi umani che descrivo sono davvero tanti e alla fine il lettore vedrà che le storie assumono un senso unitario».
Gianluca Mercadante, che ha curato l’introduzione, osserva che siamo di fronte a un “ibrido” tra poesia e narrativa ed ha ragione. E’ anche una poesia dai molti registri, quello paradossale, ma anche altri.
Spiega Moreno:
«Io colgo intorno a me, di preferenza dai Tg serali, quel che mi serve come fonte d’ispirazione, anche perché tra lista whatsapp e You Tube devo trovare continuamente dei temi. Ci sono quindi poesie come “Onde basse” che parla della tragedia di Cutro e altre con riflessioni sull’esistere».
I qr-code
In calce alle poesie troverete dei Qr-code che rimandano alla recitazione video del brano che dà tutto un suo colore e tridimensionalità alla lirica. Ecco il link alla prima di queste videoletture, particolare, perché girata dal palcoscenico del teatro Salesiano "Mater Dei" di Tortona (AL). Un video con tanto di musica. Riprese di Vittorio Barbero e montaggio di Samuel Zanellato.
Perché lo pseudonimo di Oscar Quasi?
«Il primo significato arriva da un gruppo vercellese “Sorella Maldestra” ho ripreso un nome che mi piaceva, peraltro ho una militanza trentennale nei “Fanale” dove suono la chitarra. Ma “quasi” per me significa soprattutto ciò che è sì “fatto” ma è anche in gran parte da accadere. Dà il senso del divenire mentre si compie, ed è importante nell’economia del libro».
Un poeta originale
Di poeti ne esistono di diversi tipi, quelli da salotto, oppure gli "eterei" che non si sporcano con la realtà, quelli "impegnati" che si occupano dei massimi sistemi, i poeti che sono capaci di trasmettere qualcosa di originale, però, fuggono gli schemi e inventano le loro strade.
Moreno è uno di questi, capace di passare da più "mondi", deforma, forse, il mondo con la sua lente, ma non esce mai dal seminato. Del resto ogni vita è tragica, comica, sublime, incoerente, profetica, innamorata ed odiosa, un istante alla volta o anche tutto insieme...
Il Male e dintorni
Non sveleremo come finische il racconto che scorre da una lirica all'altra, ma basta questa descrizione del "Male":
"Aveva un fischietto rosa in bocca tenuto da una / piccola cocorita verde appesa al taschino. // Il tabarro nero inzuppato di sudore ne traeva la figura. // Era immenso".
La banalità e l'assurdità insieme e tante altre sfumature che si potranno cogliere leggendo queste 208 pagine. In fondo, come si cita nella quarta di coperina: "Non siamo altro che piccoli sherpa di pianura all'attacco della scala fatta da un solo gradino".
Gian Piero Prassi